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Cirisi climatica, Osservatorio ANBI: il Mediterraneo più caldo di 5 gradi

di Redazione

Vincenzi (ANBI): "Piena fiducia nella collaborazione con il Governo per il Piano Nazionale di Prevenzione Idrogeologica"

Nell’Italia centro-meridionale è invece il caldo soffocante a provocare vittime e disagi, favorendo il propagarsi di incendi devastanti: temperature oltre i 40° sono state registrate ovunque con punte superiori ai 45 gradi in Sardegna (48°a Jerzu), in Calabria (46,6°a Bovalino Marina), in Puglia (46,1°a Grumo Appula), Sicilia (47,6°a Catania).

L’immagine dell’Italia di questi giorni, spezzata climaticamente in due, è la testimonianza di quanto affermato dal CMCC ed è in questo contesto che l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche fotografa una situazione idrica fortemente disomogenea. Al Nord cala il livello del lago Maggiore (28,6% di riempimento), mentre crescono Lario, Benaco e Sebino (questi ultimi due tornati sopra la media del periodo). In Valle d’Aosta è in aumento la portata della Dora Baltea, abbondantemente sopra la media storica, mentre diminuisce il flusso nel torrente Lys (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).

Calano i livelli di tutti i fiumi del Piemonte, tra cui solo la Varaita mantiene una portata superiore alla media del mese di luglio; addirittura, la Toce si caratterizza per una portata inferiore all’idricamente disastroso 2022. Ad eccezione della Magra, in crescita, i fiumi della Liguria si caratterizzano per un andamento stabile dei livelli idrometrici. In Lombardia, portate in rialzo sono registrate nei fiumi Adda, Serio ed Oglio, mentre decrescente è il livello del Mincio. Nella regione si riduce il deficit idrico (-21,9% sulla media), permettendo di allontanare il timore di una siccità come quella di un anno fa (fonte: ARPA Lombardia).

In Veneto non si registrano sostanziali variazioni per i fiumi Adige, Piave, Brenta; crescono invece Livenza e Bacchiglione. Sono in calo le portate del fiume Po, praticamente dimezzate rispetto alla media sia nelle rilevazioni piemontesi (a Torino e San Sebastiano, i livelli sono inferiori al siccitosissimo anno scorso!) che lombardo-emiliane; a Pontelagoscuro, il Grande Fiume è sceso ben al di sotto della portata di 450 metri cubi al secondo, considerata il limite minimo per contrastare la risalita del cuneo salino.