Libri & Editori
Cinque libri da leggere durante l’inverno 2023
Dai classici ai gialli, dalle biografie all’horror: ecco le nostre proposte per i mesi più freddi dell’anno
2) Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)
Uscito ad ottobre dello scorso anno, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno è divenuto in brevissimo tempo uno dei romanzi più acquistati e letti d’Italia, come già era accaduto in altri Paesi nei mesi precedenti. Un successo editoriale pubblicato da Feltrinelli e firmato da Benjamin Stevenson, autore alquanto acclamato e premiato a livello internazionale: dotato di una vena umoristica notevole, lo scrittore e stand-up comedian – nonché agente letterario lui stesso – ha fatto incetta di riconoscimenti importanti, mentre in Australia il suo romanzo è volato subito in cima alle classifiche di vendita. In corso di traduzione in una ventina di lingue, il suo giallo ironico e scanzonato diventerà presto una serie tv per HBO.
"Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno" di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)
Cos’ha dunque di così speciale questo libro che ha conquistato i lettori di tutto il mondo? Partiamo dai protagonisti: in questo caso non si tratta di una o due persone, bensì una famiglia intera, assai particolare. I Cunningham sono tanto spassosi quanto pericolosi, dal momento che, come scrive l’autore, “abbiamo solo una cosa in comune: abbiamo tutti ucciso qualcuno. Mio fratello. La mia sorellastra. Mia moglie. Mio padre. Mia madre. Mia cognata. Mio zio. Il mio patrigno. Mia zia. Io”. Fuori dalle righe e in eterno conflitto tra loro, i Cunningham sono però anche uniti al bisogno; ne è prova il fatto che zia Katherine organizza una riunione di famiglia per festeggiare l’uscita di Michael dalla prigione e nessuno si azzarda a mancare, neppure il reticente narratore. Peccato, però, che proprio quel weekend viene ritrovato un cadavere a testa in giù nella neve e il protagonista Ernie non perde tempo: tocca a lui risolvere l’enigma di questo scomodo omicidio, per salvare la sua sgangherata famiglia allargata e riportare l’ordine.
Parte da qui il giallo che si intreccia alla commedia e fa di questo libro una storia divertente, misteriosa, ricca di suspense e colpi di scena, credibile nel suo essere del tutto “inverosimile”. Gli amanti del genere riconosceranno leggendo le pagine scritte da Stevenson l’influenza dei grandi maestri – Agatha Christie e Conan Doyle in primis –, ma anche la strizzata d’occhio a una celebre opera divenuta ormai parte della cultura di massa, ben al di là della giallistica a cui appartiene: Cena con delitto. Non meno importante il rimando al Decalogo del giallo perfetto, scritto da Ronald Knox nel lontano 1929 e pubblicato proprio all’inizio del libro, come una serie di regole “assolutamente da rispettare”. Eccoci allora intrappolati in congetture e ipotesi degne di un vero investigatore – cosa che Ernie Cunningham in realtà non è, per sua stessa ammissione – al fine di portare alla luce la verità, attraverso un viaggio nel presente e nel passato ricco di perle di humor e sarcasmo.
“Io avevo ignorato di proposito le circostanze della morte di mio padre: non ritenevo meritasse la mia attenzione, dopo ciò che aveva fatto e il modo in cui era morto. Non si cade da eroi in una sparatoria con la polizia. Non è una morte gloriosa, qualcosa di cui andare fieri. È una morte da dimenticare”. E ancora: “Sapevamo entrambi che pronunciare il nome Cunningham in una stazione di polizia faceva tremare i muri. L’ultima volta che ci eravamo trovati in una stanza piena di sbirri era stato al funerale, circondati da un mare di divise blu”.
Il gioco dell’assurdo diventa tanto più efficace grazie all’utilizzo del meta-testo: sin dall’inizio la voce narrante si rivolge direttamente al lettore, chiarendogli che non sta per leggere una storia di fantasia, in quanto i fatti raccontati sono tutti accaduti realmente. A suo dire, ciò che sta per narrare è quindi la pura verità e, per confondere ancor di più il povero lettore preso all’amo, l’autore inserisce nel suo discorso elementi tratti dalla propria vita, come il fatto di leggere “un mucchio di gialli”. Così, sin dal prologo ci si ritrova a muoversi dentro più piani di realtà-finzione, mettendo in moto la macchina delle domande che – con l’evolversi della storia e l’esplodere del giallo – non faranno che aumentare a dismisura.
Lo consigliamo perché: è un giallo sui generis adatto anche a coloro che solitamente non si addentrano in questo genere. Bestseller a livello mondiale, è solo l’inizio di un divertissement destinato a continuare con l’omonima serie tv; per le serate invernali è il libro ideale per tenere alta l’adrenalina, evitando di addormentarsi davanti al caminetto acceso.