Libri & Editori
Dozzina Premio Strega: le interviste agli autori e alla Presidente
Uno speciale interamente dedicato alla dozzina del Premio Strega 2023: ecco tutto quello che c’è da sapere
3) La traversata notturna di Andrea Canobbio (La Nave di Teseo)
La traversata notturna di Andrea Canobbio è tra le opere più corpose di questa dozzina, un vero e proprio romanzo edito da La Nave di Teseo di oltre 500 pagine, da leggere con calma e attenzione. Nonostante la mole, il libro scorre via in maniera agile, i capitoli sono brevi e corredati di qualche foto per restituire la veridicità di quanto raccontato: questa non è soltanto narrativa, ma rientra nel genere dei memoriali di cui la Presidente Mazzucco parlava e – sempre come da lei anticipato – tratta il tema centrale della depressione, della disillusione, del senso di colpa: in una parola, della sofferenza che ha segnato tutti i protagonisti di questo libro. “La storia dei miei genitori è profondamente legata al tempo in cui sono vissuti: il Fascismo, la guerra, la ricostruzione, il cosiddetto miracolo economico e la crisi degli anni Settanta. Mi ha sempre colpito come la parabola della loro vita segua quella italiana: sembra quasi che mio padre abbia iniziato a star male nel 1968 come reazione alla messa in discussione della sua generazione. Ma, certo, la depressione endogena ha cause che non sono storiche, e stanno nella biologia e nella vita personale. Però in qualche modo è inevitabile: tutte le generazioni devono affrontare una certa disillusione. Forse la loro è stata più traumatica per i mutamenti radicali che la società ha attraversato negli anni Sessanta e Settanta”.
Ciò che colpisce nel leggere questo romanzo è la somiglianza della storia raccontata con quella di molte altre persone che conosciamo, forse persino con le nostre famiglie. È per questo che non si tratta soltanto di una vicenda personale o familiare, bensì di un racconto generazionale. Al contempo, La traversata notturna è anche un inno all’immaginazione, al simbolismo e all’amore, inteso nel suo senso più ampio.
Anche Canobbio, come altri autori, non è alla sua prima esperienza del Premio Strega: 23 anni fa il suo Indivisibili era arrivato in finale. Nel 2023 ritroviamo un uomo diverso, più maturo e per molti versi trasformato. “Il cambiamento più importante sta proprio nella possibilità di scrivere questo libro, di raccontare la storia della depressione di mio padre, la storia delle ferite nascoste di mia madre, la storia della nostra famiglia. 23 anni fa pensavo che non ci sarei mai riuscito. E non pensavo che affrontare il racconto della nostra infelicità mi potesse portare sulle tracce della felicità, che comunque c’era stata”.