Libri & Editori
Libri, Sinibaldi: “Non saranno schiacciati dal digitale ma serve la politica”
Per Sinibaldi serve intervento politico-economico perché ''siamo in coda negli indici Ue di lettura'' e per colmare ritardi e differenze tra sud e nord
Una festa che arriva in un periodo favorevole che ha segnato un'inversione di tendenza rispetto al passato. La Giornata Mondiale del Libro e del diritto d'autore, che sarà celebrata venerdì 23 aprile, si presenta sotto i migliori auspici.
Il mercato del libro, sin dalla fine dello scorso anno, ha invertito la rotta e continua ad ottenere dei risultati positivi. Nei primi mesi del 2021, infatti, come ha indicato l'Aie, le vendite sono cresciute del 26,6%.
''Il dato è sicuramente positivo perché dimostra che nella pandemia, che ha visto la scoperta del digitale e una grande invasione di altri modelli di narrazione, la lettura resiste se non aumenta il suo perimetro. Resiste come un'attività di evasione, ma anche di conoscenza e di ricerca delle domande più profonde. Questo vuol dire che il libro non è destinato ad essere schiacciato dalla competizione digitale'', sottolinea all'AdnKronos Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il Libro e la Lettura.
Centro che, proprio venerdì, presenterà l'undicesima edizione de 'Il Maggio dei Libri', quest'anno a tema dantesco. Iniziativa che prevede, tra l'altro, un'anteprima cinematografica speciale, la rubrica social 'Torniamo #inLibreria' a sostegno di case editrici e librerie, lezioni dantesche online, incontri in alcuni dei luoghi più suggestivi del nostro Paese e una fitta rete di attività all'estero.
Anche alla luce di un quadro più roseo per il settore, comunque, secondo Sinibaldi va fatto ''un lavoro più profondo che ha bisogno di decisioni politico-economiche'' per colmare i ''ritardi e la diffusione territoriale limitata che divide il Nord dal Sud'' e per affrontare il fatto che ''siamo in coda negli indici europei di lettura''. Punti deboli che è necessario fronteggiare facendo leva ''sugli investimenti ma anche su ''misure simboliche come quella di tenere aperte le librerie. Una scelta con la quale il libro è stato considerato un bene essenziale''.
Per il futuro, secondo Sinibaldi, ''ci sono delle politiche da fare che riguardano la scuola, le biblioteche, il sostegno alla rete del libro e in particolare alle librerie che sono il nodo più fragile''.
L'intervento sul mondo del libro, insomma, deve tenere conto di due piani: ''il primo - argomenta Sinibaldi - è quello simbolico che attiene alla comunicazione e all'immagine del libro che va strappato al suo destino di marginalità e poca capacità di essere all'altezza dei gusti del tempo specie di fronte allo scintillante mondo delle narrazioni mediatiche''. Bisogna poi lavorare, aggiunge Sinibaldi, ''sul piano materiale dei provvedimenti. Ce ne sono diversi che il Centro per il Libro sta seguendo.
Provvedimenti legati ai ristori per il settore ma anche al sostegno alle famiglie per acquistare Libri. Ci sono finanziamenti in corso di realizzazione che riguardano il sostegno alla lettura da tutti i punti di vista fino a quello, decisivo, di offrire alle famiglie più svantaggiate la possibilità di comprare i Libri. Aiutando così anche le librerie che sono state messe in difficoltà dallo spostamento degli acquisti sul mercato digitale'', conclude Sinibaldi.