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A Rainews24 non sanno più l’italiano. Il clamoroso caso dell'intervista alla cantante Moà

di Antonio Amorosi

La cultura non è più di moda. E neanche parlare l’italiano. Oggi il must è parlare male. E Rainews24 è diventata l’amplificatore della lingua ignorante

Fa ben sperare che nel cuore delle nuove generazioni non ci sia solo l’autotune (effetto audio mutuato della musica Trap), Moà non lo usa. Niente di ché, intendiamoci, non c’è né forza né potenza, tanto meno un piano che tocchi le emozioni ma a confronto dei testi inconsistenti (la musica è addirittura peggiore) che passano nel panorama musicale televisivo italiano, “apprezzabili” anche nell’ultimo Sanremo, almeno Moà sembra provarci a fare qualcosa di meno superficiale, ma arriva l’intervista.

Racconta del suo percorso musicale e del senso delle cose che fa. E lì Moà “mi scoreggia nell’orecchio”. Moà: “Mi sono incontrata…” non si capisce bene con chi per la realizzazione del disco. Eh no, non si fa, così! Dal bel canto al peto!? Eh che facciamo, cultura o arie pesanti? Eh! Mi sono incontrata? Forse è un modo introspettivo per spiegare come eliminare le influenze dell’ego dalla vita? Si è incontrata con se stessa e contemporanemante con il produttore? Non si sa.

A quel punto l’intervistatore chiede dell’impronta culturale della sua musica e cosa voglia trasmettere. E Moà racconta di come cerchi un approccio “più immediato”. Eccolo di nuovo. Uno è un caso, due è la regola.