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Marrazzo e la trans. "Mi chiamò Berlusconi: c'è un video su di te. Presi tempo, consapevole che la fine era vicina"

di Redazione Mediatech

Il giornalista racconta in un libro inediti retroscena sullo scandalo che lo travolse nel 2009. Esce "Storia senza eroi"

Marrazzo e lo scandalo della trans, i dettagli della vicenda che gli costò la poltrona alla Regione Lazio svelati in un libro

Piero Marrazzo, giornalista ed ex politico, ha scelto di tornare sulla famosa vicenda che chi è costata cara, lo scandalo scoppiato per il suo appuntamento con una trans. Lo fa attraverso un libro in uscita oggi dal titolo "Storia senza eroi", edito da Marsilio. Marrazzo è stato presidente della Regione Lazio dal 2005 al 2009, in seguito proprio a questa vicenda si è dimesso dall'incarico il 27 ottobre 2009. La sua carriera politica è stata segnata dall’imboscata che 4 carabinieri infedeli (poi condannati nel processo in cui lui è stato parte lesa) gli tendono nel luglio del 2009 sorprendendolo - riporta Il Corriere della Sera - in un appartamento di via Gradoli, a Roma, con una prostituta trans per poterlo ricattare. Marrazzo ripercorre quei drammatici giorni, prima che la notizia diventasse di dominio pubblico. Come quella telefonata di Silvio Berlusconi.

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"Dalla Mondadori mi hanno avvisato - dice Berlusconi a Marrazzo - che un’agenzia fotografica, con la quale collaborano, li ha informati che c’è un video che ti riguarderebbe. Un video particolare. Ci tenevo a informarti di persona". "Mi abbandonai sulla poltrona, - racconta Marrazzo nel suo libro e lo riporta Il Corriere - afflosciato nella sua struttura pensata per avvolgere e sostenere una persona che lavora, e non chi cercava la forza, che non aveva, di trovare un appiglio cui aggrapparsi. Presi tempo, consapevole che la fine era vicina".

Da lì in poi - racconta Marrazzo - cominciano ad arrivare telefonate da tutte le parti, come quella di Francesco, il segretario della giunta regionale: "Mi ha fermato il vicedirettore di un grande giornale, domani mattina pubblicheranno un articolo su di te. Ci sarebbe un video, parla di incontri con trans, cocaina, ricatti". Poi - continua Marrazzo - arriva anche la telefonata di sua moglie. "Mi chiama angosciata, mi chiede spiegazioni, poi torna a casa. Capisco cosa significa sentirsi un vigliacco: l’ho lasciata inerme e sola, un compagno di vita non può farlo, non deve farlo". Quando ormai la notizia è diventata di dominio pubblico, Marrazzo vede i suoi più stretti collaboratori nel suo ufficio. "Perché non me l’hai detto?" chiede un suo fedelissimo. "Mi vergognavo rispondo io, e mi affloscio sulla sedia sbattendo con violenza un pugno sulla scrivania. Tutti si voltano e mi guardano ammutoliti".