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"Migranti invasori", Feltri: nessuna censura sul "suo" Libero, solo un rinvio
L'Italia ha bisogno di normalità e il politically correct sta da anni ribaltando i valori tradizionali
Sempre su Libero ieri Feltri aveva utilizzato anche il termine “clandestino” sostenendo che continuerà ad utilizzarlo. Dopo le lamentele di Feltri qualcosa è cambiato perché lo stesso fondatore in tarda serata ha riportato in un altro post: “Contrordine compagni. Non sono stato censurato, ma rinviato. Il mio pezzo sugli invasori esce domani, martedì. Evviva. Grazie Sallusti.” Ma il senso della vicenda permane intatto.
Feltri conduce da anni una battaglia contro il politically correct che – come dicevamo - sta devastando l’Occidente saldandosi con iniziative sempre più ridicole come quella della Walt Disney di produrre una nuova versione di Biancaneve e i sette nani, politically correct, con i nani spariti o degradati a figure mitologiche e la protagonista di colore che ora si dovrebbe chiamare, pensiamo, “Neraneve” (chissà se il termine si possa usare) e già etimologicamente mostra la sua totale assurdità.
Oltretutto il Principe Azzurro è tacciato di violenza sessuale dalle femministe perché non ha chiesto il consenso al bacio alla protagonista addormentata. Siamo all’assurdo. Ne ho parlato qualche tempo fa qui.
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La vicenda della censura a Feltri si inserisce e si compenetra con la vicenda del generale Roberto Vannacci che ha pubblicato un libro, “Il mondo al contrario” che ha scalato immediatamente le vendite di Amazon piazzandosi stabilmente al primo posto a riprova del grandissimo interesse dei cittadini. Da tempo assistiamo nel nostro Paese al più esplicito caso di quello che si può chiamare “Mondo alla rovescia” in cui tutti i valori sono stati sovvertiti.