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Coronavirus, film in uscita sulle piattaforme a pagamento, siglato l'accordo

Produttori, distributori ed esercenti del settore cinematografico hanno trovato un'intesa per provare a distribuire nuovi titoli italiani sulle piattaforme a pagamento, cercando di superare il momento di crisi a cui sono costrette tutte le sale chiuse dopo lo scoppio dell'emergenza sanitaria.

Come riportato da ItaliaOggi l'accordo è stato raggiunto da Luigi Lonigro, presidente della sezione distributori, Francesca Cima, presidente della sezione produttori e di Mario Lorini, presidente di Anec-Associazione nazionale esercenti cinema, che hanno lavorato al fine di trovare un'intesa per distribuire nuovi titoli italiani su diverse piattaforme. L'intesa siglata nella sede di Anica, Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive, apre così, per la filiera, la possibilità di trattare in maniera unitaria con il ministero dei beni culturali per l'ottenimento di una deroga parziale al decreto che regola l'accesso ai benefici e alle agevolazioni (tax credit e quant'altro) per film italiani, in modo che i benefici stessi possano sussistere anche senza l'uscita delle pellicole in sala. 

 

Decine di titoli italiani pronti all'uscita in attesa di essere sbloccati
 

Molti titoli italiani sono pronti per l'uscita, ma bloccati ai box per lo stop delle 1.218 sale italiane e dei loro 3.542 schermi. Troverebbero sollievo le produzioni in difficoltà con benefici fiscali come il tax credit e i contributi pubblici, agevolazioni che in base alla normativa vigente sono ammesse solo a film che escono in sala. Si attende allora dal ministero, una deroga durante la fase emergenziale, in modo da sbloccare la situazione. Dopo, come spiega ItaliaOggi, si dovrà provvedere con l'accordo delle varie piattaforme, quali Netflix, TimVision, Chili, Primafila di Sky, Infinity, Rakuten o Now Tv, mettendosi d'accordo anche sulla fissazione del contributo di solidarietà da versare agli esercenti, che in questo momento sono l'anello più debole del settore. 
 

In tutto il mondo il settore cinematografico in stand-by
 

In tutto il mondo la produzione audiovisiva si trova in stand by, un settore che in Italia impiega oltre 100 mila persone in 6 mila imprese, con un fatturato da un miliardo di euro annui, di cui 380 milioni di euro per la serialità e i film tv, 300 milioni per l'intrattenimento, 250 milioni per il cinema, e il resto tra animazione e documentari. Giancarlo Leone, rieletto presidente di Apa (Associazione produttori audiovisivi), per il prossimo triennio del mandato ha dichiarato: "La ricostruzione e la ripartenza della filiera dell'audiovisivo che è stata travolta, come tutti i settori vitali dell'Italia, dalla emergenza Covid-19. In questa fase è tutto fermo, con danni straordinari per le imprese e i lavoratori. Ogni mese di fermo equivale a circa 100 milioni di danni. Per fortuna c'è la significativa sensibilità del governo, e in particolare del Mibact, per individuare le misure idonee a fronteggiare insieme la crisi. E ci attendiamo altrettanta attenzione, nell'interesse comune, da parte delle emittenti televisive nazionali free, pay e delle piattaforme on demand che sono i naturali e principali partner dell'audiovisivo".