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Medicina, le nove sfide del futuro per la ricerca biomedica
La corsa per fermare l’invecchiamento e la chirurgia robotica (PARTE SECONDA)
Medicina, le sfide del futuro
Continuando nella panoramica sulle sfide che attendono la ricerca biomedica a difesa della salute umana un posto da protagonista lo ha il “microbioma". Un organo praticamente invisibile, diverso in ogni individuo, composto da miliardi di minuscole forme di vita: i microbi e i loro parenti. La sua funzione? Semplice: ci mantiene sani. Diversi gastroenterologi sono concordi nel ritenere che trovare schemi comuni sta diventando complicato. Quello che fino ad ora si è compreso è che la presenza di batteri e altri microrganismi ha un'implicazione funzionale nel nostro organismo, ma ancora non si conosce il modo per trovare elementi di diagnosi e poi azioni di intervento. Nonostante probiotici, prebiotici, non ci sono ancora risultati definitivi sui disturbi mentali, sui tumori e sull’obesità. Ma la ricerca non si ferma per capire come i batteri influenzano lo stato di salute. In Usa un team di ricercatori ha identificato una serie di 27 microrganismi nei campioni di feci che potrebbero essere la spia di un futuro tumore al pancreas. La sfida è trovare un modello tipo ideale nel microbio e per questo si staccando di raccogliere i dati sul microbioma di persone per avere uno schema ideale di diagnosi della malattia.
Medicina , la chirurgia robotizzata
La chirurgia diventerà sempre più robotizzata. Un esempio su tutti è il robot Da Vinci. La convinzione degli esperti è che tra un decennio potremmo avere robot indipendenti. Certo dipenderanno dal chirurgo, ma saranno in grado di avvisare se si sta entrando in zone sbagliate. Un’altro traguardo sarà quello della chirurgia robotica extracorporea. L'energia ablativa sarà concentrata nell'organo da curare conio robot che guida l’operazione sotto la guida del chirurgo.
Medicina, la sfida per ritardare l'invecchiamento
Vivere più a lungo rallentando l’invecchiamento. Una sfida da sempre. L’attuale aspettativa di vita mondiale è 73 anni secondo l’OMS. Più sei anni dall’inizio del secolo. La prima grande rivoluzione in questo campo è stata fatta dal dottor Shinya Yamanaka nel 2006. E’ riuscito a convertire convertire cellule adulte in cellule embrionali. Da allora molti team hanno lavorato su questo percorso con l’obiettivo prioritario di una vita più sana e più a lungo. Erroneamente si pensa che il corpo invecchi nello stesso modo ma non tutti gli organi e i tessuti invecchiano contemporaneamente. Si invecchierà e morirà sempre ma si puo’, quasi sicuramente, arrivarci più tardi.
Medicina, il passo avanti nei trapianti d'organi
Un passo avanti nei trapianti. Le liste d’attesa stanno crescendo enormemente e sono necessari più organi. Si cominciano a creare organi e tessuti in laboratorio o con biostampanti 3D e, poi, si stanno studiando tecniche per allungare la vita utile dei trapiantati. E pure organi animali geneticamente modificati, come il rene di maiale o il cuore di maiale già usati, anche se per breve tempo. Alcuni ricercatori stanno lavorando nello sviluppo di organoidi ( minireni) attraverso cellule staminali pluripotenti. Questi organici sono privi di nervi e vasi sanguigni, ma servono come materiale di prova per altre terapie. Insomma una direzione al momento quasi fantascientifica ma che nei prossimo decennio potrebbe essere una soluzione per milioni di persone.
Medicina,la rivoluzione nelle neuroscienze
E da ultimo ci si aspetta una rivoluzione delle neuroscienze. Dai chip che permettono di scrivere solo con l’utilizzo della mente o ai sistemi per permettere agli infermi in carrozzella di poter camminare. L'interfaccia cervello-macchina ha dimostrato di essere efficace per superare i limiti di movimento dei pazienti ma è ancora all’inizio. Potrebbe essere un'alternativa per recuperare le funzioni quando si sono perse le capacità neurologiche. La ricerca va in questa direzione, ma le tecnologie non sono ancora avanzate. Nel campo terapeutico, i progressi biomedici stanno arrivando anche sotto forma di trattamenti avanzati. In ogni caso la macchina umana è incredibilmente complessa ed affascinante, già passi da gigante sono stati fatti per curarla, ma altrettanti passi da gigante mancano per scoprire lati ancora totalmente oscuri. Ma la ricerca non si ferma.