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Nave Destriero: da 30 anni un record imbattuto
Si è tenuta nel cantiere di Muggiano una cerimonia per celebrare il trentesimo anniversario dell’impresa della nave Destriero.
L'equipaggio che prese parte all'impresa era composto da: Cesare Fiorio, comandante e responsabile del progetto Destriero Challenge, Odoardo Mancini comandante, Aldo Benedetti comandante in seconda, Sergio Simeone primo ufficiale, Franco De Mei operatore di telecomunicazioni, Giuseppe Carbonaro direttore di macchina, Mario Gando e Nello Andreoli macchinisti, Massimo Robino elettricista, Silvano Federici e Cesare Quondamatteo motoristi, Davide Maccario tecnico dell’automazione,, Giacomo Petriccione tecnico propulsione, Michael Hurrle tecnico turbine oltre a Franco Liistro responsabile comunicazione Destriero Challenge.
L’impresa era di conquistare il record di velocità nella traversata atlantica: una promessa mantenuta. Il 6 agosto 1992 Destriero, gioiello della tecnologia navale italiana, si lasciò alle spalle il faro di Ambrose Light a New York, i grattacieli di Manhattan e il ponte di Verrazzano per dare il via alla caccia al record.
Le 3.106 miglia senza rifornimento sull’Oceano Atlantico, fino al faro di Bishop Rock ,nelle isole Scilly, in Inghilterra furono percorse a una velocità media di 53,09 nodi (98,323 chilometri orari) con punte massime di 66 nodi, in un tempo di 58 ore, 34 minuti e 50 secondi. Una media incredibile, inimmaginabile… a oltre 100 km all’ora sull’Oceano con lo spettacolo di una scia bianca che rimaneva compatta per due chilometri!!!
Destriero, nave in alluminio di 67,7 metri di lunghezza dalla carena dislocante a prua e planante a poppa, con propulsione a idrogetti e 60.000 cavalli di potenza, fu costruito da Fincantieri tra il 1990 e il ’91 nel cantiere di Muggiano, nel tempo-record di 270 giorni. È stata, fino a quel momento la più grande nave in lega leggera mai costruita, uno dei mezzi navali con la più alta concentrazione di efficienza, potenza e tecnologia..
Tutti i dettagli furono curati nei minimi particolari: ad esempio, in Svezia, la KaMeWa azienda produttrice degli idrogetti, contemporaneamente alla costruzione del Destriero, continuò a svolgere analisi sia in vasca idrodinamica che con modelli di sette metri sui laghi e sul mare per lo studio del comportamento dello scafo in condizioni reali; per la prima volta in assoluto si sperimentarono analiticamente le conseguenze dell'interazione tra idrogetti e scafo su di un natante.
Anche in termini di tecniche costruttive furono sperimentate e utilizzate diverse innovazioni, come il taglio delle lamiere al plasma sommerso: un sistema ideato per non lasciare la minima sbavatura. La sagomatura di tutte le parti che componevano l’intera nave venne completamente gestita attraverso macchine a controllo numerico e l’assemblaggio della struttura avvenne con le stesse modalità e schemi derivati dalla costruzione delle unità militari della Fincantieri, ma senza trascurare un aspetto importante: l’estetica. Infatti, il design delle sovrastrutture affidato a Pininfarina, fu il risultato del migliore mix in fatto di aerodinamica, leggerezza e solidità.