Politica
"A Salvini non interessa il Cdx". In FdI cresce la fronda anti-Lega

Che cosa accade davvero tra la Meloni e il Carroccio. Inside
Cresce la rabbia all'interno di Fratelli d'Italia. La ciliegina sulla torta, o la buccia di banana, è la scelta di Francesco Storace di lasciare Giorgia Meloni per Matteo Salvini. Nessun rancore nei confronti del giornalista de Il Tempo ed ex ministro e presidente della Regione Lazio ("Storace è un amico e di lui non parlo, se vuole mi faccia altre domande", ha detto ad Affaritaliani.it il senatore Ignazio La Russa, anche lui ex An), che "giustamente" fa le sue scelte condivisibili o meno, ma l'ira dei meloniani è crescente nei confronti del resto del Centrodestra e soprattutto verso la Lega di Matteo Salvini.
Finora FdI ha cercato di avere un atteggiamento da opposizione patriottica e sempre costruttiva, attaccando le idee e i provvedimenti targati Pd e M5S, appoggiando quelli del Carroccio e di Forza Italia (un po' come accadde durante il governo Conte I). Ma ora basta. Dai territori, dai militanti, cresce la richiesta per un'opposizione più intransigente che non faccia sconti nemmeno ai presunti alleati. L'unità del Centrodestra è sempre stato il bene primario da preservare per la Meloni, ma "a tutto c'è un limite. Salvini ormai si muove come se la coalizione non esistesse. Ora basta. Siamo leali, non stupidi", ragiona un deputato di FdI a microfono spento.
FdI avrebbe voluto chiudere subito le candidature per le Comunali dell'autunno, anche per evitare il balletto delle ultime Regioni con il Fitto sì, Fitto e Caldoro sì, Caldoro no che poi ha contributo alla sconfitta elettorale. Ma Lega e Forza Italia non intendono nemmeno fissare il tavolo per le Amministrative e Salvini a domanda risponde "vedremo". Per non parlare poi dell'azione di governo.
Il Centrodestra - fanno notare in casa Fratelli d'Italia - contestava all'esecutivo Conte i ritardi negli indennizzi, e con Draghi e la Lega al governo, tanto per fare un esempio, i soldi per la montagna arrivano quasi due mesi dopo il clamoroso stop imposto "dall'alleato di Salvini Speranza" in Zona Cesarini. Quanto alle restrizioni, i leghisti accusavano i giallo-rossi di chiudere tutto indiscriminatamente, mentre con Draghi - spiegano sempre da FdI - siamo andati anche oltre con la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in zona rossa e la serranda abbassata per i parrucchieri.
Per non parlare del tema principe (almeno in passato) della Lega e di Salvini, ovvero la lotta all'immigrazione clandestina. Non una parola sugli sbarchi che continuano indiscriminatamente e il Carroccio che non dice una parola sulla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, la stessa che contestava durante con il governo giallo-rosso di Conte. Incongruenze, dimenticanze, ripensamenti inaspettati...tutta una serie di fattori che stanno facendo esplodere in FdI la rabbia con la crescente richiesta al gruppo dirigente e alla Meloni di passare all'attacco diretto della Lega e in parte anche di Forza Italia. E le Amministrative? "Tanto il Centrodestra a Salvini non interessa...".