Acqua razionata a Roma da lunedì
Raggi e Zingaretti "assetano" la Capitale
La situazione che si è venuta a creare a Roma per l’acqua ha dell’incredibile.
Ne avevo già parlato in questo articolo, qualche tempo fa:
https://www.affaritaliani.it/politica/roma-come-bagdad-senza-acqua-491651.html
La Regione Lazio guidata da Zingaretti (Pd) ha posto il veto alla Acea (controllata dal Comune di Roma) sul prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano, a nord della Capitale.
Il Tribunale delle Acque ha da poco respinto il ricorso presentato dall’Acea contro l'ordinanza della Regione Lazio; nella motivazione si legge che il razionamento «non è conseguenza imposta dall'ordinanza». Luca Alfredo Lanzalone, il Presidente di Acea, è sceso direttamente in campo con una lettera al presidente della Regione, al prefetto, al Sindaco di Roma, al comandante dei vigili del fuoco, mentre i carabinieri del Noe sequestrano carte all’Acea su ordinanza della Procura di Civitavecchia (e denunce dei Sindaci dei comuni lacustri); il ministro dell’Ambiente Galletti invia i carabinieri per fare luce sulla captazione illegale dell’acqua del lago.
Insomma, al di là del balletto dei fatti, resta questa surreale vicenda che vedrà l’acqua razionata nella capitale da lunedì prossimo se nulla interverrà per risolvere la questione.
In quasi tremila anni di storia Roma non aveva mai vissuto una vicenda simile segno di una evidente incapacità amministrativa nella gestione della cosa pubblica.
L’Acea risponde direttamente al Sindaco e cioè a Virginia Raggi che in tutto questo periodo di tempo non ha evidentemente fatto nulla per risolvere una questione ben nota da molto tempo che ora deflagra nel periodo peggiore, e cioè in piena siccità estiva.
Sulla intera vicenda non si possono non fare dei retro - pensieri e cioè che questa situazione è stata probabilmente strumentalizzata a fini politici e cioè per una “guerra” tra Presidente della Regione e Sindaco di Roma.
Il tutto, naturalmente, sulle spalle dei cittadini romani che oltre la monnezza, le buche, i trasporti non funzionanti, le strane ordinanze sulla impossibilità di combattere le zanzare, le teleferiche, i sesterzi e i centurioni dovranno fare ora i conti con una misura odiosa, degna di una città irachena o libica.
Anche di questo ne avevo scritto:
Il tutto grazie al “nuovo che avanza”, e agli slogan sull’ “onestà” che dovrebbero essere affiancati anche da quelli sulla competenza.