Politica
Antonio Tajani e la sua rosa fatta di spine e petali
Il segretario di Forza Italia ha diverse difficoltà, interne ed esterne. Ma anche alcuni punti a suo favore
I tre problemi di Antonio Tajani
È una rosa quella che si trova tra le mani Antonio Tajani, e come tutte le rose bisogna fare i conti con il problema delle spine e la bellezza dei petali. Spine che sono piuttosto grosse e complesse. Tre su tutte: la prima, stando ai rumors circolanti nei palazzi della politica e raccolti da Affaritaliani, riguarda il rapporto non idilliaco con Fratelli d’Italia. Non è infatti un caso che Giorgia Meloni ed i suoi stiano “spingendo” il più possibile Maurizio Lupi; il leader di Noi Moderati viene visto come la parte dei centristi per certi versi più fedele alle linee guida della maggioranza ed ogni occasione è buona per mettere in luce il lavoro di Lupi dal quale si attende anche una spinta attrattiva di voti del mondo ancora legato al concetto di “Centro”.
La seconda nota dolente racconta le lotte interne a Forza Italia; come ogni partito anche dentro gli azzurri esiste una corrente che vorrebbe un partito dalle posizioni leggermente diverse, in questo caso più vicine alla Lega e non con un occhio rivolto a sinistra (sia in Italia che in Europa) come sostengono questi presunti “contestatori”.
Il terzo ed ultimo problema è legato al rapporto del Segretario Nazionale di Forza Italia con la famiglia Berlusconi. Le voci legate ad un apprezzamento non totale di Marina e Piersilvio nei suoi confronti si rincorrono da mesi e a poco servono le smentite dei diretti interessati. L’accusa di base è sempre quella: Tajani sarebbe stato soprattutto dopo le politiche 2022 troppo debole e passivo nei confronti di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia che avrebbero preso in mano il controllo quasi totale della maggioranza. Inutile dire che le recenti frizioni sul taglio del canone Rai (che danneggerebbe Mediaset, togliendole quote pubblicitarie), dopo quelle sullo stop alla tassa sugli extra profitti delle banche (compresa Mediolanum) di un anno fa non fanno altro che complicare lil lavoro di Tajani di gestione degli equilibri interni alla maggioranza.
Le cose positive
In questo panorama di difficoltà non mancano però le note liete. La prima è l’universale apprezzamento del suo lavoro a livello internazionale. In Europa come negli Stati Uniti, ma anche dentro l’Alleanza Atlantica, Tajani è visto come persona capace ed affidabile (lo dimostra il successo del recente G7 dedicato proprio alla politica estera). A questo va poi aggiunto che Forza Italia nelle recenti elezioni regionali ha ottenuto risultati positivi, soprattutto in quella che è la sfida interna alla maggioranza con la Lega per il titolo di “seconda forza”.
Spine e petali. Quando si arriva a certi livelli, quando si è leader di un partito e in più Ministro del Governo, si devono mettere in conto difficoltà e persino “fuoco amico”. Nulla di nuovo per un uomo esperto come Antonio Tajani che per carattere e stile non starà a guardare o a subire passivamente gli eventi: lui continuerà a fare il suo, come sempre, al massimo anche perché ad oggi è difficile pensare ad un nome del suo livello per la guida di Forza Italia. A meno che non scendano in campo i figli del Cavaliere.