Politica

Bonaccini, De Micheli, Schlein e Nardella: fioccano autocandidature nel Pd

Al Pd serve "un congresso profondo", un "reset", una "rifondazione", uno "smantellamento": l'analisi

Un affastellarsi di candidati e candidate che lascia perplessi i dirigenti di lungo corso del Pd. Per Romano Prodi, e' un "errore partire dai nomi. Si parta da un grande dibattito popolare, centrato su una quindicina di temi che stanno a cuore alla gente, quelli dei quali si parla a tavola: energia, scuola, salute, cambiamento climatico. Ogni settimana una ventina di personalita', interne ed esterne al partito, ne discuta in rete con migliaia e migliaia di persone, se ne estraggano poi delle tesi sulle quali il partito dovra' misurarsi", aggiunge il Professore. Caustico Matteo Orfini: "Con una media di un paio di autocandidature al giorno, se siamo bravi nel giro di un paio di mesi possiamo arrivare a una sessantina di candidati a un congresso che non e' nemmeno stato convocato. Mi pare geniale. Abbiamo capito tutto".