Politica
Centrosinistra, concluse le trattative da mercato delle vacche

Il segretario del Pd chiude anche con Bonelli, Fratoianni, Di Maio e Tabacci. Il Churchill dei Parioli tace (ma è furioso)
Centrosinistra, finiscono le trattative da mercato delle vacche. Letta ha fregato Calenda
Alle fine l’accordo tra Letta egli alleati, almeno sulla carta, c’è. Bonelli e Fratoianni chiudono un 80/20, Calenda un 70/30 e alla fine Di Maio e Tabacci un 92/8. Insomma un mercato delle vacche i cui i ruminanti sono i collegi uninominali. La cosa divertente di questo ircocervo di coalizione che qualcuno comincia a chiamare l’”Arca di Noè” è che ancora non si sa se starà veramente in piedi nel senso che qualche bestia, per restare nella metafora bersaniana, potrebbe scappare già da subito.
Infatti, il primo a chiudere l’accordo facendo la parte del solito maleducato ed alzando la voce (tanto che Bonelli gli aveva detto che era un bambino da rieducare) è stato proprio lui, il Churchill dei Parioli, al secolo Carluccio “tretatuaggi” Calenda che però si era illuso già di comandare (cercando di fregare a Letta il ruolo) e aveva escluso gli altri due soggetti e cioè i Verdi – Sinistra e Di Maio – Tabacci. Però Letta Nipote non solo non è fesso, nonostante sia stato “serenato” da quel discolaccio di Renzi, ma è anche un ex democristiano che alla fine il bidone pare averlo tirato proprio a Calenda.
Infatti l’urlatore di piazza Euclide si era già ampiamente pavoneggiato per aver fottuto gli altri due concorrenti – alleati perché mai e poi mai sarebbe stato con i comunisti i verdi e soprattutto Di Maio. Giggino ‘a cartelletta che ieri era finito seriamente nei guai perché i suoi non volevano firmare alcuna accettazione di candidatura con il Pd perché avevano capito che Di Maio corre solo per se stesso e che il Pd stava preparando loro un bel pacco dando solo qualche seggio ai vertici. Stranamente Calenda ieri non ha parlato e si è chiuso in uno sdegnoso mutismo con una crisi isterica assai prevedibile. Dato che di solito è un ciarliero della più bell’acqua la vicenda si fa interessante.
È probabile che l’ex portaborse di Luca Cordero di Montezemolo -suo padrone in Italia Futura (che tra l’altro mai nacque) - ora tiri fuori una delle sue solite lamentazioni ad alta voce e ricominci con la solfa del Terzo Polo con il suo amico / nemico Matteo Renzi che i due davano (nel loro libro dei sogni) al 10%. Però ora Matteo ha detto che corre da solo ma siamo sicuri che se Calenda taglia la corda da Letta & company il rignaniano lo accoglierà a braccia aperte con la paura che ha di non farcela a superare lo sbarramento del 3%.
Certo che dopo la doppia razione di legnate gengivali prese ieri con l’entrata nell’uninominale di Bonelli, Fratoianni, Di Maio e Tabacci dovrebbe essere difficile che lo scalmanato toro di Monte Sacro possa restare, ma la strizza di rimanere fuori per lui è tanta come per l’eterna pasionaria radicale, Emma Bonino, con le terga eternamente vinavillate alla poltrona al pari di Giggino ‘o traditore. Questi sono fattori che fanno letteralmente miracoli e alla fine non ci sarebbe poi così da meravigliarsi di una bella foto di gruppo della coalizione “Arca di Noè” che ha imbarcato tutto e di più in nome della sacra battaglia per combattere il centro – destra “fascista” e ancora pericoloso per la Repubblica (non il giornale).