Politica
Congresso del Pd, Sx ormai smarrita. Letta "iperattivo" andrà veramente via?
Il Congresso del Pd di febbraio si avvicina e c’è grande fermento nel partito: che fine farà il segretario dem Letta? Il commento
L’articolo 18 fu, giova ricordarlo, l’ultimo baluardo della sinistra, e per decenni Confindustria e la destra liberista (meno l’MSI) cercarono di abbatterlo e per uno di quei tanti scherzi del destino fu invece proprio l’erede del Partito Comunista Italiano (PCI) a decretarne la sua fine. In tutto questo il segretario dimissionario Enrico Letta non pare così rassegnato a tornare a fare il professore universitario in Francia. Forse all’inizio lo pensava ma ora certamente gli si sono aperte altre prospettive e l’aver spostato il Congresso a tanti mesi dalle sue dimissioni adesso acquista il crisma di un (possibile) progetto strategico.
Sicuramente Letta vuole guidare la trasformazione e in un periodo di grande confusione per il Pd la sua figura automaticamente si rivaluta. Poi potrebbe avere anche qualche ambizione personale inizialmente non tanto scontata. Ad esempio, per restare nell’attualità immediata, basti guardare come Letta ha gestito in prima persona la forte polemica con Carlo Calenda dopo la sua visita a Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Sembrava un segretario nel pieno dei suoi poteri e non certo dimissionario.
La sua riconferma è ipotesi improbabile però nulla è scontato. Il buon vecchio “usato sicuro” di bersaniana memoria, ha sempre il suo fascino quando il rischio è quello di lanciarsi in avventure come sarebbe stata quella di Soumahoro e Zan, oppure potrebbe essere quella della Schlein.