Politica

Divorzio nel M5S: Conte vince la "battaglia dei dati" e Casaleggio se ne va

Di Lorenzo Zacchetti

L'ex Premier volta pagina: "Entro fine mese si vota sul nuovo Statuto e per scegliere il nuovo leader"

Si è chiusa definitivamente una fase della storia del MoVimento Cinque Stelle. Il divorzio tra Davide Casaleggio e il soggetto politico fondato dal padre Gianroberto con Beppe Grillo è stato sancito con l'interruzione dei servizi erogati dalla Piattaforma Rousseau.

Sbertucciata dagli avversari politici per alcuni incidenti di percorso e per qualche difetto di trasparenza l'agorà digitale dei grillini non era certo un fornitore come tanti altri, bensì l'incarnazione di quell'idea di democrazia diretta che aveva ispirato la fondazione del MoVimento. Secondo Casaleggio jr, però, quella realtà non esiste più: “Lascio i 5S, non è più il Movimento. Nemmeno mio padre avrebbe riconosciuto questo partito. E se si cerca legittimazione in tribunale vuol dire che la democrazia interna è fallita".

Il riferimento è, ovviamente, alla vertenza intentata da Giuseppe Conte nei confronti di Rousseau, che dovrà consegnare i dati degli iscritti al nuovo leader (in pectore) del MoVimento. Proprio in ragione di questa vittoria, Conte viene quindi legittimato ad aprire un nuovo capitolo nella storia del MoVimento, che lui intende collocare nell'alveo del centrosinistra, rendendo strutturale l'alleanza con il Pd. Non è certo secondario che il semaforo verde arrivi dal successo nella battaglia sui dati: come i suoi prossimi alleati Dem potranno raccontargli, in un tempo non troppo lontano le successioni tra partiti si combattevano su eredità molto più tangibili, come le sedi dei circoli e i tesoretti (quando c'erano) nelle rispettive casseforti.

Oggi la vera ricchezza sono appunto i dati, sia che si tratti di scontri ai massimi livelli planetari (ne è ottimo esempio quello tra USA e Cina sul 5G), sia che, come in questo caso, si discuta del futuro di un soggetto politico nazionale.

Davide Casaleggio se ne tiene a debita distanza, pur rivendicando i risultati raggiunti: “Abbiamo costruito un modello di cittadinanza attiva che oggi è considerato tra i migliori cinque al mondo e ne sono profondamente orgoglioso. Il percorso della partecipazione dal basso continuerà lungo la strada che abbiamo tracciato mantenendo l'integrità, la coerenza e la solidità morale che abbiamo sempre coltivato, nei mille modi in cui sarà possibile”.

Comprensibilmente, Conte non vede l'ora di voltare pagina: “Ci prendiamo solo qualche giorno per verificare i dati e predisporre tutte le attività preliminari alle operazioni di voto. Subito dopo presenteremo il nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori. Sarà aperta una fase per le osservazioni degli iscritti ed entro la fine di questo mese ci sarà la pronuncia con un voto online prima sullo Statuto e successivamente sul nuovo leader del M5S". Per l'ex premier "è tempo di guardare avanti, adesso. È tempo di essere realisti ma anche di lavorare per 'realizzare l'impossibile': abbiamo un Paese e un futuro a cui dedicare le nostre più preziose energie".