Politica
Draghi a Confindustria: "Crescita al 6%". Bonomi: "Quota 100 un furto"
Si è tenuta oggi l'assemblea di Confindustria, dove il presidente Bonomi e il premier Mario Draghi si sono esposti su più punti caldi, tra politica ed economia
Per quanto riguarda il Pnrr, “la preoccupazione degli industriali non è recente”, commenta il numero uno di Confindustria. “Anzi, è il motivo per cui, negli ultimi due mesi, a nome di tutti gli associati di Confindustria, abbiamo iniziato a levare la nostra voce per dire che è una strada profondamente sbagliata, quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero”.
Per Bonomi, "se vogliamo, tutti, dare all'Italia una possibilità come è stato nel dopoguerra, dopo gli anni di piombo, e nel periodo della costruzione monetaria continentale, occorre risolvere le questioni cruciali. Il cronoprogramma delle riforme rischia di slittare. I ritardi mettono a rischio le prossime tranche di fondi europei. E soprattutto allontanano nel tempo ciò che più serve: che il Piano nazionale di ripresa e resilienza venga scaricato a terra, bene e al più presto”. Per questo motivo, sottolinea, “come sempre, rispettiamo la piena autonomia dei partiti. Questa è un'occasione storica e queste risorse non sono eterne, quindi una cosa è sicura: Confindustria si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il processo delle riforme”.
Ma non è tutto. Bonomi, nel suo discorso, ha anche lanciato un’accusa velata ai partiti: “Caro Presidente Draghi e cari Ministri, le nostre sono proposte costruttive: chi vuole mettere i bastoni tra le ruote all'azione di Governo sono altri, noi ci battiamo per gli interessi del Paese e dei cittadini, prima che dell'industria. Crediamo che questi interessi vengano prima dei nostri rispettivi ruoli. Perché' non c’è immunità di gregge che ci salvi, senza una grande responsabilità esercitata da ciascuno che lo compone”.
Riguardo la riforma del Fisco, “il Governo avrebbe messo a disposizione 3 miliardi, lo stesso importo dato "negli ultimi 4 anni ad Alitalia fallita e alla piccola compagnia che nasce ora”, commenta Bonomi. “A noi il deficit e il debito pubblico illimitato non sono mai piaciuti. Però su questo bisogna avere le idee chiare”.
Infine, il presidente di Confindustria ha fatto una richiesta, “non solo interventi sull'Irpef, non solo una radicale revisione di tutti i bonus introdotti da destra e sinistra, che con prelievi forfetari hanno minato l'imponibile e introdotto distorsioni e iniquità inaccettabili sia orizzontali sia verticali nel prelievo sul reddito delle persone fisiche. Ma anche via l'Irap e un sistema di imposizione sui redditi societari più attrattivo rispetto a quello attuale”.