Politica
Elezioni Puglia,Emiliano:"Vittoria sofferta, come Pd ci siamo sentiti isolati"
Emiliano: "Molti elettori M5S hanno votato il Pd perché abbiamo una strategia. Ci siamo trovati in gravissimo isolamento durante la campagna elettorale"
Elezioni Puglia, Emiliano: "Qui un nuovo centrosinistra, Renzi impari"
"Sono sicuro che molti elettori che avrebbero votato il M5S hanno votato il Pd perché abbiamo una strategia. Non nascondo che ci siamo trovati in gravissimo isolamento durante questa campagna elettorale", sono le prime parole del riconfermato governatore della Puglia Michele Emiliano che ha commentato la vittoria alle elezioni regionali. "E' la vittoria di un metodo di governo che e' cominciato 20 anni fa qui con me a Bari, e' continuato con Nichi Vendola alla Regione e prosegue oggi a Bari con Antonio Decaro, a Lecce con Carlo Salvemini, al governo con Francesco Boccia". In un'intervista a la Repubblica il governatore riconfermato della Puglia, Michele Emiliano, rivendica il percorso e i meriti della sua amministrazione, anche se non nega che "noi abbiamo fatto degli errori, e' vero, ci sono cose che andavano fatte meglio. Le faremo. Ma non si poteva buttare a mare un'esperienza come quella della Primavera Pugliese". Poi su Renzi e sulla possibilita' dei 5 Stelle di entrare in giunta Emiliano dice: "Renzi ha commesso un errore e spero, che almeno questa volta, impari dagli errori. Per quanto riguarda i 5 Stelle, noi siamo sempre disponibili a ragionare con tutti. Sempre pero' che non dicano, come ha fatto Antonella Laricchia, la loro candidata, che io li voglio comprare. Temo che si sia un po' esagerato da parte di qualcuno nel dare giudizi personali, morali, etici nei confronti di una persona, come me, che ha servito il suo Paese, nelle varie funzioni, sempre con onore".
Elezioni Puglia: "Il 'faticoso' successo di Michele Emiliano"
Alla fine, con non poca fatica, Michele Emiliano sembra proprio di avercela fatta, nonostante i sondaggi e lo schieramento nazionale al gran completo del centrodestra. A vincere è l’esuberante governatore uscente, l’ex-sindaco di Bari che per strada sembra conoscere un po' tutti. Magistrato, nato a Bari il 23 luglio 1959, negli ultimi cinque anni è stato il presidente della Regione Puglia e nel capoluogo pugliese ha praticamente seguito tutti gli studi, frequentando il liceo Flacco e laureandosi poi nel 1983 in Giurisprudenza. Nel suo curricculum c’è anche un periodo da praticante in uno studio legale.
A 26 anni, dopo aver superato il concorso in magistratura, ha un periodo di lavoro da magistrato in Sicilia ma nel 1995 ritorna a Bari come sostituto procuratore della Direzione Distrettuale antimafia. Nel 2003 si candida a sindaco di Bari sostenuto da una coalizione di centrosinistra e viene eletto al primo turno superando il candidato del centrodestra con il 53,8% . Nel 2007 è anche eletto segretario regionale del Pd , carica che mantiene sino al 2009 quando diventa presidente del partito. Durante il suo mandato come primo cittadino segue tutta la vicenda del cosiddetto ecomostro di Punta Perotti sino all’abbattimento, quasi a furor di popolo, nel 2006.
Sempre nel 2009 viene confermato sindaco di Bari , questa volta battendo al ballottaggio l’ex-sindaco di centrodestra Simeone Di Cagno Abbrescia. Dopo i due mandati di Nichi Vendola nel 2015 Michele Emiliano si candida alla presidenza della Regione Puglia e viene eletto con il 47% dei voti. In questi anni non sono mancate scontri e polemiche soprattutto a livello nazionale, in particolare con Matteo Renzi e Carlo Calenda, specie relativamente alle vicende dell’ex-Ilva di Taranto ma si è anche opposto al progetto del Tap a Melendugno nel Salento, proponendo soluzioni alternative alla condotta.
Nel 2017 si candida anche alla segretaria nazionale del Pd partecipando alle primarie ma superando di poco il 10%. Dopo la decisione della Corte Costituzionale che ribadisce l’impossibilità per un magistrato di aderire ad un partito non rinnova l’iscrizione al Pd. A gennaio di quest’anno partecipa alle primarie del centrosinistra per la candidatura a presidente nelle regionali ottenendo una larghissima maggioranza, affrontando la sfida mossagli dal candidato di centrodestra Raffaele Fitto che una quindicina di anni fa era stato alla guida della Regione prima di essere sconfitto, un po' a sorpresa, da Nichi Vendola.
Emiliano, pur tra mille polemiche nel centrosinistra, sia per una certa disinvoltura nel coinvolgere vecchi avversari politici, che per una serie di provvedimenti di assunzione varati nelle ultime battute della legislatura, ma anche per un carattere che non si astiene dallo scontro come dimostrano le liti con Renzi e Calenda, è riuscito comunque a ricompattare le forze, grazie anche ad una quindicina di liste a sostegno, propugnando la necessità del voto utile di fronte all’espansione della destra e all’impegno di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini nella sfida pugliese, invitando anche gli elettori del Movimento cinque stelle a sostenerlo, in un’ottica di possibile alleanza con i grillini cercata da sempre ma sinora sempre respinta.
Ora avrà altri cinque anni di lavoro alla guida della Puglia con problemi di non facile soluzione, alcuni di dimensione nazionale se non europea come l’ex-Ilva e le prospettive della siderurgia e dell’impianto di Taranto, o la xylella che ha devastato nel Salento un’olivicoltura importante sia in termini economici che paesaggistici, per non parlare del futuro degli insediamenti dell’automotive e dell’aerospazio e del futuro della Banca Popolare di Bari. Ma per ora nel centrosinistra è solo il momento della festa.