Politica

Il figlio di Napolitano: "Letta-Renzi e lo stai sereno? Mio padre era perplesso e..."

Retroscena inediti sui momenti più delicati e le crisi politiche durante le presidenze del padre, svelati in un libro

di redazione politica

Presidenza Napolitano, i retroscena inediti svelati dal figlio Giulio: da Berlusconi a Renzi

Giorgio Napolitano, l'ex presidente della Repubblica, è morto il 22 settembre 2023 all'età di 98 anni. Verrà ricordato nella storia per essere stato il primo ad essere eletto per due mandati. Napolitano è rimasto al Quirinale dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e in quel lungo periodo in Italia a livello politico è successo di tutto. Molti di questi segreti l'ex presidente li ha portati nella tomba, ma qualche retroscena inedito ha deciso di svelarlo suo figlio Giulio nel libro in uscita, edito da Mondadori, "Il mondo sulle spalle". Giulio Napolitano parla del momento della elezione del padre come capo dello Stato. "Prima - svela Giulio Napolitano a Il Corriere della Sera - Ciampi lo nomina senatore a vita, riportandolo nella sua casa, il Parlamento. Fassino e il centrosinistra lo propongono per la Presidenza della Repubblica".

Leggi anche: Prodi torna ad attaccare Meloni: "Da Trump è andata solo la destra che obbedisce"

"Casini e Fini - spiega - dicono subito di sì. Berlusconi tergiversa. Alla fine prevale la linea della Lega di Bossi: scheda bianca. Mio padre è eletto nel 2006 con una quarantina di voti in più del necessario: non pochi, ma nemmeno tantissimi. Mio padre inizia a pensare al discorso. Manda un mazzo di rose rosse a Letizia Berlinguer e va a visitare Antonio Giolitti. La sera sono a cena dai Ciampi al Quirinale. Gli spiegano il funzionamento quotidiano di quel complicato Palazzo".

Giulio Napolitano poi svela un retroscena inedito sul famoso "stai sereno" che segnerà il passaggio dal governo Letta all'esecutivo guidato da Renzi. "Mio padre - prosegue Giulio a Il Corriere - ha sempre creduto nella democrazia parlamentare e quindi si è sempre rimesso all’indicazione dei partiti e del Parlamento. Il governo Letta era nato con un'ampia fiducia solo che, quando Renzi diventa segretario del Pd, fa capire che quel governo non gli piace più. Mio padre inizialmente è perplesso, preoccupato. Si era miracolosamente riusciti a formare quell’ esecutivo dopo mesi di paralisi... E l’Italia era ancora sotto procedura di infrazione europea, poteva essere molto pericoloso. Renzi fa però dichiarazioni sempre più critiche nei confronti di Letta e del suo governo e quindi era chiaro che non si poteva continuare così".

"A quel punto - prosegue Giulio - mio padre disse a Renzi che il Pd doveva assumere una posizione chiara: o sostenere lealmente questo governo o chiederne il cambio assumendosene la responsabilità. Renzi fece così, decise di giocarsi le sue carte e tutti i partiti che avevano sostenuto Letta dissero che erano favorevoli al cambio alla guida del governo. Quindi mio padre ne prese atto, anche se si dispiacque della brutalità di quel passaggio".

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI POLITICA