Politica
Fitto a Bruxelles, ecco come la Meloni vuole redistribuire le deleghe
La delega al Pnrr dovrebbe restare a Palazzo Chigi così come la coesione territoriale, mentre il Sud potrebbe essere affidato a Edmondo Cirielli
Fitto a Bruxelles, ecco come la Meloni vuole redistribuire le deleghe
La parola rimpasto è bandita dai tavoli del governo. Il timore è che Sergio Mattarella, rispettoso della Costituzione, potrebbe chiedere un passaggio alle Camere che potrebbe mettere in difficoltà la premier, fin qui artefice totale del suo destino. Dunque, poiché filtra cauto ottimismo sulla possibilità per Raffaele Fitto di venire scelto come vicepresidente della Commissione europea, bisogna capire come redistribuire le sue deleghe, che sono molteplici e complesse.
Nei palazzi romani si fa il nome di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, per assorbire alcuni degli incarichi di Fiitto. Ma quali? La delega al Pnrr dovrebbe restare a Palazzo Chigi, probabilmente nelle mani dei due sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Così come la coesione territoriale, dossier assai delicato. Resta il Sud, che invece potrebbe essere affidato proprio a Cirielli. Ma, si diceva, no al rimpasto.
Perché rimane in piedi anche il tema di Daniela Santanchè e del processo a suo carico: possibile che la premier decida di intervenire in maniera chirurgica, operando spostamenti e modifiche all’organigramma della squadra di governo in maniera assai lenta, magari ogni 10-15 giorni, mettendosi così al riparo da eventuali richieste del presidente Mattarella. Il quale, come è logico, vigila costantemente sulle mosse del governo.
Infine, una nota di colore. Ci sono state nei giorni scorsi fragorose risate nei confronti di chi sosteneva che la Meloni fosse uscita sconfitta dalla partita europea. La verità è che sarebbe stata Ursula Von Der Leyen a chiedere alla Meloni e ai “suoi”parlamentari di votare no, in modo da non trovarsi poi con i Verdi e una parte dei socialisti che non avrebbe votato una Commissione così spostata a destra. Un accordo di real politik: “Non sostenermi, sulla carta. E sarai ricompensata”.