Politica
Lega, il Giorgetti moderato fa breccia tra i centristi
Il numero due del Carroccio è osservato speciale tra i renziani. Aperture da Coraggio Italia, tiepida Più Europa
A sentire Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa, invece, la partita del titolare del Mise rimane tutta interna al suo partito. Interpellato dal nostro giornale, il sottosegretario agli Esteri spiega: “Conosco da tanto tempo Giorgetti e lo stimo. Tuttavia con l’idea di una forza europeista e liberaldemocratica lui non c’entra. Ha aperto un confronto tutto interno alla Lega. Vincerà o perderà, ma si tratta di una questione che riguarda il suo partito. Posso auspicare - aggiunge Della Vedova - che sia meglio, per l’Italia in generale, una Lega nel Ppe piuttosto che una Lega che stringe un patto politico di ferro, come mi sembra stia per accadere, con i premier di Polonia e Ungheria. Ma non vedo Giorgetti protagonista di una federazione europeista liberaldemocratica”. Un po’ come dire che non vi riguarda da vicino? “E’ lo stesso discorso che riguarda Forza Italia: è chiaro che al suo interno ci sono figure europeiste a partire dal ministro Brunetta, ma se poi il partito resta ancorato a un centrodestra guidato da Salvini e Meloni non ci riguarda”.
E dalle parti di Italia viva che effetto hanno avuto le parole di Giorgetti? Il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, che è il coordinatore nazionale del partito, non si sottrae alla domanda e ad Affari dice: “Trovo molto interessante l’evoluzione che sta avvenendo nella Lega e, quindi, le posizioni di Giorgetti. Ragionare su un approdo nel Ppe - aggiunge - indubbiamente cambierebbe il volto in Europa di un pezzo importante del centrodestra italiano”.
Proprio guardando al centrodestra in Italia, inoltre, non c’è dubbio che una Lega più vicina a FI e, dunque su posizioni più moderate, potrebbe rivelarsi uno scenario d’interesse per Italia viva, come dimostra del resto il recente asse con gli azzurri in Sicilia, in vista delle amministrative di Palermo e delle regionali.
Poi c’è anche da dire che tra Iv e il numero due della Lega la sintonia è antica, risale già ai tempi del governo gialloverde. Il ministro dello Sviluppo economico, inoltre, è sempre stato un anti-Conte, il che non guasta, visto dalla prospettiva dei renziani.
Infine, nel quartier generale di Italia viva non saranno sfuggite neppure le ultime mosse di Giorgetti e la loro tempistica: la pizza con Luigi Di Maio sarà anche un appuntamento che si ripete, ma in questo momento, con il gran valzer del Colle che si avvicina, assume sicuramente altri significati. E’ sintomatica di una certa autonomia da parte del ministro degli Esteri che magari vorrà giocare in proprio questa partita. Lasciando in tal modo al Pd la parte contiana del M5s. “Col rischio - soffia sul fuoco un dem critico dietro garanzia di anonimato - che il Nazareno commetta lo stesso errore fatto sul ddl Zan”.