Politica
Governo, FdI: "Lega e FI avallano le scelte di Pd ed M5s"
Intervista di Affari a Francesco Lollobrigida, capogruppo FdI alla Camera: "Le amministrative a Palermo? Sono collegate alle regionali. Musumeci va confermato"
Delega fiscale: Francesco Lollobrigida (FdI): “O si esclude in maniera decisa dalla riforma la parte che riguarda il catasto oppure qualsiasi altra formula è elusiva"
"Avevamo avvisato i nostri amici di Forza Italia e Lega che in un Governo numericamente sostenuto in maniera decisiva da Pd e M5s si sarebbero ritrovati ad avallare le scelte di questi partiti e che Draghi non sarebbe stato affatto garanzia di terzietà”, prosegue Lollobrigida.
Le amministrative sono ormai alle porte (si vota a giungo) e il livello di stress nel centrodestra di governo è destinato a salire. Da un lato ci sono gli impegni e l’appello alla compattezza del premier Mario Draghi, ma dall’altro ci sono le battaglie storiche, a cominciare dalle tasse sulla casa, che agitano Forza Italia e Lega. Non Fratelli d’Italia, però, che da forza di opposizione, va dritta come un treno, in primis sulla delega fiscale.
Non a caso Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera, dice ad Affaritaliani: “Noi avevamo avvisato i nostri amici di Forza Italia e Lega che in un Governo numericamente sostenuto in maniera decisiva da Pd e M5s si sarebbero ritrovati ad avallare le scelte di questi partiti e che Draghi non sarebbe astato affatto garanzia di terzietà”. Secondo il deputato di Fratelli d’Italia, infatti, “la conseguenza naturale di fronte a scelte decisive - l’ultima delle quali è proprio quella sul catasto – è che per quanto si possano trovare soluzioni elusive, resta il presupposto per una nuova imposizione fiscale per gli italiani sulla casa”.
Lollobrigida, partiamo proprio dalle amministrative. Cosa sta succedendo a Palermo? E’ rottura ormai con Forza Italia e Lega?
Fratelli d’Italia auspica, come ha sempre fatto, l’unità della coalizione, cercando non sola la vittoria, ma la possibilità di dare una rappresentanza al popolo di centrodestra. Un popolo che chiede coerenza, onestà e buon governo. Vogliamo farlo a partire dai nostri alleati, se da parte loro c’è lo stesso nostro approccio tanto sulla vicenda delle amministrative quanto su quelle che ci dovranno portare a ragionare insieme della nazione.
Tornando al caso siciliano?
FdI ha messo a disposizione per le elezioni amministrative nomi di altissimo profilo, come anche a Palermo con l’avvocato Carolina Varchi, capogruppo in commissione Giustizia della Camera. È evidente che le elezioni palermitane, e lo stesso vale per quelle di Messina, non possono essere considerate separate dalla vicenda delle prossime regionali siciliane, per le quali noi puntiamo alla conferma del buon governo di Nello Musumeci e su cui ci aspettiamo la convergenza degli alleati.
Senza questa garanzia, dunque, mani libere per FdI?
Sarebbe anormale che, dopo aver governato insieme, qualcuno tentasse di indebolire l’esperienza di centrodestra per inspiegabili ed inspiegate ragioni e nello stesso tempo chiedesse sostegno sulle amministrative. Noi siamo disponibili a ragionare sui comuni purché ci sia la stessa disponibilità anche da parte di tutti gli altri.
E’ vero pure, però, che Fratelli d’Italia alla sua convention di Milano ha invitato la Lega e non Salvini.
Non sono previsti interventi delle altre forze politiche, ma solo l’invito ad ascoltare quelle che sono le proposte che FdI offre al Paese e agli interlocutori politici con i quali ritiene possa svilupparsi un discorso in futuro. Ed è per questo che abbiamo invitato i capigruppo di centrodestra piuttosto che i leader che, in genere, si invitano a parlare e non semplicemente ad ascoltare.
Salvini non esclude comunque liste uniche Lega-Forza Italia: “Perché non mettere insieme i due partiti che sostengono il governo Draghi”, ha detto di recente. Lei cosa ne pensa?
Non discutiamo dei progetti degli altri, che possono decidere di fare quello che ritengono più opportuno. Casomai vorremo ragionare con loro dell’offerta politica complessiva da offrire agli elettori di centrodestra, che sempre meno capiscono il senso di una permanenza nel Governo Draghi. Un esecutivo che ha fallito gli obiettivi, mettendo l’Italia ai margini di tutte le dinamiche di carattere internazionale e portando avanti politiche - dall’immigrazione alle tasse - antitetiche a quelle che i nostri elettori si aspettano.
A proposito di tasse, ora è in corso una trattativa di Lega e Forza Italia con il premier Draghi sulla delega fiscale. Tajani, in particolare, non si stanca di ripetere che il Governo è di tutti e non solo di Pd ed M5s. Cosa legge dietro queste parole, più un avvertimento o una amara presa d’atto?
Noi avevamo avvisato i nostri amici di Forza Italia e Lega che in un Governo numericamente sostenuto in maniera decisiva da Pd e M5s si sarebbero ritrovati ad avallare le scelte di questi partiti e che Draghi non sarebbe stato affatto garanzia di terzietà. Avevamo semplicemente ragione e oggi pare che da quelle dichiarazioni si prenda atto di questo prevedibile dato. E la conseguenza naturale di fronte a scelte decisive - l’ultima delle quali è proprio quella sul catasto – è che, per quanto si possano trovare soluzioni elusive, resta il presupposto per una nuova imposizione fiscale per gli italiani sulla casa.
Pensa insomma che la trattativa sulla delega che stanno intavolando Lega e Forza Italia si risolverà in un accordo di facciata?
Non lo penso io. La relazione tecnica che viaggia a monte della delega fiscale parla chiaro. L’Europa chiede come condizione del Pnrr di abbassare le tasse sul lavoro e compensarle con la tassazione sulla casa, tramite la riorganizzazione del catasto. Quindi, o si esclude in maniera decisa dalla riforma la parte che riguarda il catasto e si punta solo all’emersione dell’evasione oppure qualsiasi altra formula è elusiva. Anche dire che le tasse oggi non si toccano non ha senso. E’ normale e scontato, dal momento che bisogna prima mettere mano alla riorganizzazione. Ma dopo? Basta guardare a ciò che è avvenuto in comuni come quello di Roma dove si è proceduto prima al riordino e poi all’aumento della tassazione (non solo sulle emersioni ma anche sulla proprietà). Senza dimenticare un effetto immediato: se si riordina il catasto già adesso si avrà una riduzione del valore degli immobili.
Passiamo al Def che è atteso in Aula. Il Documento di economia e finanza non tocca il livello d’indebitamento. Lei ritiene invece che uno scostamento di bilancio sia necessario?
Noi dobbiamo porci con responsabilità di fronte alla situazione attuale. E la situazione attuale significa fare i conti con una crisi energetica e una crisi post pandemica. Mentre l’obiettivo è non fermare l'economia. Tutti i dati esaltanti che nei primi mesi del Governo Draghi sono stati propagandati erano frutto di un rimbalzo e non di interventi strutturali. Oggi invece le contrazioni sono drammatiche e quindi bisogna fare qualsiasi cosa per evitare che l’Italia si ritrovi in condizioni molto peggiori delle altre nazioni. Purtroppo, fino ad ora, e nonostante l’impegno assunto su nostra richiesta, non sono arrivati neanche segnali concreti di sostegno ulteriore all’economia italiana in compensazione dei danni legati alle sanzioni.