Politica

I parlamentari M5s: "Via Rousseau". E per Conte scoppia la prima grana

di Paola Alagia

Basta monopolio: “Sul mercato ci sono migliaia di programmatori”. L’avviso all’ex premier: “Se temporeggia per trovare un compromesso con Casaleggio parte male"

Nel Movimento cinque stelle comincia a montare l’impazienza. Con l’associazione Rousseau che cannoneggia da un lato e l’assenza di una guida dall’altro, i gruppi parlamentari sono sempre più in fibrillazione. “Il Pd, come noi, sta vivendo un suo travaglio interno. Ma con una differenza: il nostro è iniziato prima e non si sa quando finirà. In casa dem invece già domenica, dopo l’assemblea nazionale, tutto sarà più chiaro”. E’ questo il rovello dei Cinque stelle.

“Conte cosa sta aspettando?”, si domandano nei conciliaboli alla Camera.  E c’è anche chi qualche ipotesi l’avanza. Non senza, però, mandare un messaggio netto all’ex premier in predicato di assumere la guida del Movimento: “Se sta temporeggiando alla ricerca di una soluzione di compromesso con Rousseau, allora sappia che parte male. Il 95 per cento di noi parlamentari la pensa così”. Insomma, un vero e proprio avviso al navigante. Perché il vero nodo dello stallo, secondo molti pentastellati, è appunto il rapporto con l’Associazione presieduta da Davide Casaleggio e le eventuali trattative per tentare di tenerla all’interno del nuovo corso. Ma nel corpaccione del M5s è sempre più forte il fastidio nei confronti delle iniziative messe in campo da Davide Casaleggio.

E “Controvento”, il manifesto fresco di presentazione, tra regole e richiami alla trasparenza, ha solo finito per esacerbare ancora di più gli animi. Insieme all’ipotesi di mettere Rousseau a disposizione di altri partiti: “La piattaforma è stata finanziata da noi – si sfogano i parlamentari a Montecitorio -, non scherziamo”. Un alt su questo proprio ieri era arrivato dal deputato Sergio Battelli, presidente della commissione Politiche Ue, che parlando con l’agenzia Lapresse ha voluto ricordare il contributo arrivato dai portavoce negli ultimi tre anni: “Oltre 3 milioni di euro” per il rafforzamento degli strumenti della democrazia diretta. Secondo Battelli, infatti, “è francamente triste e imbarazzante che da Rousseau si parli, in modo screditante, solo di morosità e che ci si metta sul mercato mettendo a disposizione tecnologia e know-how frutto delle ingenti somme investite dal Movimento".  

Morale della favola? La storia con l’Associazione, a sentire gli eletti tra Camera e Senato, finisce qui: “Per il 95 per cento dei parlamentari - racconta ad Affaritaliani una fonte ben informata – le strade devono separarsi. Se Conte vuole il nostro sostegno dovrà tenerlo a mente”. Insomma, l’avvocato di Volturara Appula è avvisato. “Una volta che avremo questa garanzia, anzi – continua -, sarà ancora più facile saldare il debito con la piattaforma. Perché, alla fine, è di questo che si tratta. A Milano, interessano i 450 mila euro di arretrato. Nient’altro”.