Politica
Letta-Conte, rose ma anche spine. Il dialogo tra Pd e M5s tra stop and go
di Paola Alagia
Letta-Conte, vigilia del primo incontro tra i due ex premier. Ecco i temi chiave sul tavolo
Ecco, il momento del confronto è arrivato. Un primo incontro durante il quale ciascuno metterà sul tavolo quelle che considera questioni chiave, ma che servirà pure per snocciolare i temi più divisivi.
“Se sulla questione del voto ai sedicenni, per esempio, difficilmente il segretario del Pd si troverà di fronte un muro - spiega un parlamentare democratico -, non sarà altrettanto facile trovare un punto di caduta sulla riforma della legge elettorale”. La preferenza di Letta per i sistemi maggioritari e per il Mattarellum quali sponde può trovare in Conte, con i Cinque stelle che tifano proporzionale? Qui la mediazione, in effetti, diventa difficile anche solo guardando all’iter della riforma in Commissione dove i lavori sono fermi al testo base di impianto proporzionale che è stato già votato. Paradossalmente, infatti, l’economista pisano troverebbe più assist nel centrodestra, a cominciare da Meloni e Salvini, che non nel campo pentastellato. Non sarà semplice, tanto per cominciare, vedersela con il deputato del Movimento Giuseppe Brescia che presiede la Affari costituzionali e che è custode convinto della faticosa intesa raggiunta.
“Se sulla questione del voto ai sedicenni, per esempio, difficilmente il segretario del Pd si troverà di fronte un muro - spiega un parlamentare democratico -, non sarà altrettanto facile trovare un punto di caduta sulla riforma della legge elettorale”. La preferenza di Letta per i sistemi maggioritari e per il Mattarellum quali sponde può trovare in Conte, con i Cinque stelle che tifano proporzionale? Qui la mediazione, in effetti, diventa difficile anche solo guardando all’iter della riforma in Commissione dove i lavori sono fermi al testo base di impianto proporzionale che è stato già votato. Paradossalmente, infatti, l’economista pisano troverebbe più assist nel centrodestra, a cominciare da Meloni e Salvini, che non nel campo pentastellato. Non sarà semplice, tanto per cominciare, vedersela con il deputato del Movimento Giuseppe Brescia che presiede la Affari costituzionali e che è custode convinto della faticosa intesa raggiunta.
Certo, se Letta tirerà fuori la questione del voto ai sedicenni potrà più agevolmente trovare orecchie attente da parte del leader in pectore del M5s. Si tratta di un tema condiviso con la galassia grillina. A ribadirlo è stato, tra l’altro, nei giorni scorsi, proprio Brescia. Non senza rilanciare, però, pure su un’altra riforma costituzionale che è già a metà del guado e cioè il voto ai diciottenni per il Senato. Più impervia, invece, la strada per lo Ius soli. E il futuro capo Cinque stelle lo sa. Nella sua forza politica prevale la convinzione che non possa essere una soluzione se non accompagnato da un percorso di integrazione, a partire dalla scuola.