Politica
Parlamento Ue, sulla deforestazione si spacca la maggioranza Ursula. Altro che Fitto, a rischiare il posto è von der Leyen
Altro che Fitto. O si trova un'intesa o la stessa Von der Leyen rischia di saltare
Il rinvio dell'attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, è passato con il sì dei Popolari, dei Conservatori, dei Patrioti e dell'ultra destra dell'Europa delle Nazioni Sovrane
Benzina sul fuoco della tensione già altissima tra Popolari e Socialisti & Democratici che sta bloccando la ratifica dei sei vice-presidenti della Commissione europea a guida Ursula von der Leyen. Si è spaccata nuovamente la maggioranza Ursula, questa volta sul dossier deforestazione.
Il rinvio dell'attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, è infatti passato con il sì dei Popolari, dei Conservatori, dei Patrioti e dell'ultra destra dell'Europa delle Nazioni Sovrane.
Socialisti, Verdi e Sinistra hanno votato contro sia ai due emendamenti del Partito popolare europeo che modificano il testo sia nello scrutinio finale. I liberali di Renew si sono invece spaccati sul voto finale mentre sugli emendamenti ha prevalso la componente contraria, in linea quindi con i Socialisti.
Votano compatte all'interno dei loro gruppi al Parlamento europeo, invece, le delegazioni italiane. Favorevoli al rinvio dell'attuazione della legge contro la deforestazione Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia in linea con Ecr, Patrioti e Ppe. Contrari invece senza defezioni gli eurodeputati del Pd, dei Verdi e delle Sinistre dell'Unione europea. Il testo, passato grazie alla cosiddetta 'maggioranza Venezuela', è passato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti.
Come detto, altra benzina sul fuoco. Il Ppe è sempre più spostato a destra e quindi a rischiare, come ha scritto Affaritaliani.it, non è Raffaele Fitto (che nella sua commissione vanta 21 voti contro 20 considerando la nuova maggioranza sul dossier deforestazione) ma la socialista spagnola Teresa Ribera, nella bufera per l'alluvione a Valencia. E' chiaro però che così non si può andare avanti. O Ursula trova la quadra o rischia di saltare lei stessa e occorrerà trovare un nuovo presidente dell'esecutivo Ue. Escluse invece nuove elezioni.
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