Politica

Governo, Marco Rizzo: "La democrazia nel nostro Paese è scomparsa"

Di Alberto Maggi

Guerra, Marco Rizzo: "Il M5S ha urlato e sbraitato, poi ha votato per Draghi"

Governo e guerra in Ucraina, parla il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo


"Quello che si è registrato ieri al Senato è una pantomima di una politica che non esiste". E' durissimo il commento ad Affaritaliani.it di Marco Rizzo sul via libera del Parlamento alle comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del Consiglio europeo. Rizzo è parte di una coalizione che si oppone al governo e alla guerra, che ha manifestato in tutta Italia sabato scorso, formata da Partito Comunista (di cui Rizzo è segretario generale), Ancora Italia, Riconquistare l'Italia, Azione Civile di Ingroia, Alternativa e il Comitato no Draghi.

"E' enorme la differenza di pensiero e di valutazione tra il popolo e il governo e il Parlamento, due visioni completamente contrapposte. In larghissima parte il Parlamento non rappresenta il popolo italiano sul tema della guerra, dell'invio delle armi all'Ucraina e dell'escalation militare. Tra la gente c'è preoccupazione, anzi paura, per il futuro. L'Italia è impegnata in una guerra non sua, noi non c'entriamo niente, prendiamo solo ordini e stiamo seriamente rischiando la Terza Guerra Mondiale. Per il popolo è ormai chiaro che la storia delle sanzioni si ritorce contro di noi, con aumenti di ogni bene, licenziamenti, chiusura delle imprese. Ieri in Senato si è misura la distanza tra popolo e Parlamento e governo".

Marco Rizzo in piazzaMarco Rizzo in piazza sabato scorso
 

"La misera cronaca della vicenda dei partiti - continua Rizzo - vede un M5S scomparso. Basta guardare centinaia di filmati in cui Di Maio tuonava contro chi cambiava partito e ora ha fatto una scissione di Palazzo. Il M5S ha urlato e sbraitato per avere Draghi in Aula e nella risoluzione che hanno votato non c'è scritto niente sull'invio delle armi e sul controllo del Parlamento. Assolutamente niente. Hanno votato una risoluzione allineata a Draghi. Stanno poi accadendo fatti eclatanti e nascosti dai media. Nella riforma della Giustizia c'è una norma chiaramente contro Nino Di Matteo ovvero l'impedimento di candidarsi per chi è nel Csm o per chi è stato nel Consiglio Superiore della Magistratura negli ultimi due anni. Di Matteo termina adesso il suo mandato e le Politiche sono nel 2023, e le Europee nel 2024. E' una norma fatta apposta contro di lui. Qualunque procuratore d'Italia può candidarsi, mettendosi in aspettativa, ma Di Matteo no. Non solo, hanno esentato l'obbligo di raccogliere le firme per le elezioni per i gruppi che si sono formati fino al 31 gennaio 2021, noi siamo nati ad aprile. Norma fatta apposta contro il fronte antagonista al sistema. Ma noi abbiamo la forza di raccogliere le firme e faremo anche campagna elettorale".

"Dal punto di vista della comunicazione - scandisce ancora Rizzo - l'Italia ha visto il dossieraggio con l'articolo del Corriere e il documento dei Servizio. Aprono un dossier su chiunque critichi il governo. Ieri il nostro senatore Emanuele Dessì ha chiesto a Draghi se ci fosse lui dietro l'attività scandalosa di dossieraggio. In politica estera siamo una colonia, nulla più, e per quanto riguarda la politica interna ed economia siamo sottoposti ai diktat delle multinazionali che non pagano le tasse. Insomma, diciamolo chiaramente: la democrazia nel nostro Paese è scomparsa".