Politica
Meloni insidiata dal "suo" Cdx. Così Alemanno vuole soffiarle gli elettori
Il nuovo partito sovranista dell'ex sindaco di Roma smuove gli equilibri del Centrodestra
Meloni, Alemanno minaccia gli equilibri con Biden, l'Ue e il Vaticano. Prende piede il piano per soffiare gli elettori alla premier
Ieri abbiamo parlato degli effetti dell’affaire De Angelis sul governo. Ma quanto è successo è solo un tassello di una situazione molto più complessa che si è creata dopo quasi un anno di governo del centro-destra. Infatti la Meloni ha dovuto arretrare il suo baricentro politico verso sinistra, pur cercando di mantenere il contatto con lo zoccolo duro di chi l’ha votata. In questa ottica si deve leggere, ad esempio, il suo convinto appoggio al partito neofranchista di Vox in Spagna.
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Per governare in Italia bisogna avere – come noto - tre imprimatur: 1) Usa 2) Ue 3) Vaticano. Giorgia è riuscita ad averli tutte e tre già da tempo, grazie agli ottimi rapporti instaurati con Joe Biden, Ursula von der Leyen e Papa Francesco. Una tripletta che prima delle elezioni dello scorso anno non gli era molta simpatica. Inoltre la Meloni si è proposta come garante della coalizione di centro-destra pro Ucraina, risultato niente affatto scontato date le simpatie di Berlusconi e Salvini per Putin. È stata molto abile in questo gioco di equilibrismo ma, inevitabilmente, c’è un prezzo da pagare.
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Infatti la base è in subbuglio e i militanti storici che provengono da Alleanza Nazionale - e qualcuno ancora dall’MSI - comincia a chiedere il conto. La destra è stata sempre antiamericana e antieuropeista e non vede di buon occhio gli attuali equilibri necessari unicamente a governare. La stessa vicenda De Angelis si deve inquadrare in una sorta di “avvertimento” che l’ala più oltranzista ha lanciato verso la tolda di comando di via della Scrofa.