Politica

Pnrr, il governo vuole rivedere il 40% dei progetti. Esclusivo

Di Alberto Maggi

Assist dalla Francia all'Italia sulle modifiche al piano



Quanto alle fonti di finanziamento dei progetti, "oltre ai 200 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ci sono anche oltre 80 miliardi dei fondi di Coesione" e per il titolare degli Affari Europei "il tentativo che dobbiamo mettere in campo è quello di una visione complessiva". I ritardi? "Il Pnrr ci ha insegnato che corriamo sulle scadenze" ma questo è "il governo che dovrà dare conto di cosa è accaduto in questi 5 anni".

Anche Forza Italia conferma questa linea. I progetti inseriti nel Pnrr devono essere flessibili: Forza Italia lo chiede dall'inizio e continua a chiederlo. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al "Tg1". "So bene che il dialogo con Bruxelles serve ma non vuol dire che se c'e' una richiesta aggiuntiva arriva un cataclisma", ha detto il ministro, confidando "nell'operato del ministro Raffaele Fitto". "I problemi vanno affrontati e risolti, come quelli delle pubbliche amministrazioni locali", ha aggiunto. "Bisognera' discutere e trattare sui progetti di Firenze e Venezia, ora la Commissione esprime delle riserve ma lavoreremo per garantire i fondi ai progetti iniziali approvati durante il governo Draghi", ha detto il ministro. E, come ha scritto Affaritaliani.it, le perplessità della Lega sull'utilizzo di tutti i fondi a debito servono a Meloni, Fitto, Tajani e al governo in generale come ulteriore strumento di pressing nei confronti della Commissione. Sempre nel nome della richiesta di una maggiore flessibilità sul Pnrr, ovvero rivdere circa il 40% dei progetti.