Politica

Ucraina, dalla sconfitta di Putin al declino cinese: i piani teorici di Soros

di Antonio Amorosi

A primavera l’offensiva Ucraina: puntare sulla dissoluzione della Russia. Turchia, India, Brasile verso l’Occidente. La Cina è in crisi, cambio sociale

Infine le previsioni sulla Cina e il cambio radicale che scava nel profondo. Xi Jinping sarebbe stato danneggiato dalla vicinanza con Putin e da altri errori politici: la cattiva gestione dell’economia annullando “le conquiste riformiste di Deng Xiaoping”, la politica Zero Covid che ha portato il Paese sull'orlo di un'aperta ribellione e la mancanza di politiche di vaccinazione adeguate, come di comunicazione con la popolazione che ha sofferto mortalmente per il virus.

Poi la previsione: “Nel breve termine Xi rischia di rimanere al potere perché ha il fermo controllo di tutti gli strumenti di repressione. Ma sono convinto che Xi non rimarrà in carica a vita, e mentre sarà in carica, la Cina non diventerà la forza militare e politica dominante a cui Xi punta”. La Cina e Xi non sono minacciato da Biden o dagli USA, persi in una visione vecchia dello scontro.

Ecco poi l’affondo, “la situazione attuale soddisfa tutti i presupposti per un cambio di regime o una rivoluzione. Ma questo è solo l'inizio di un processo opaco, le cui ripercussioni si faranno sentire su un arco di tempo più lungo”.

Una visione, quella di Soros, molto centrata sui desideri geopolitici di un particolare tipo di Occidente che con il proprio modello sociale si considera di gran lunga superiore agli altri. Il magnate non tiene in considerazione di come l’attuale sviluppo tecnologico abbia superato la contrapposizione popperiana tra “società aperte” e “società chiuse”. Il resto del mondo guarda al pianeta come un coacervo di centri multipolari, con ambiti di influenza economici più o meno diffusi dei vari Stati o delle multinazionali che contano più degli stessi Stati.