Politica
Via D'Amelio, ricordo di Borsellino. Mattarella: "Ci inchiniamo alla memoria"
Palermo ricorda la strage di via D'Amelio. Alla commemorazione presente il presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Meloni: "La battaglia contro la mafia si può vincere"
Inquirenti e forze dell'ordine "devono considerare il governo italiano al loro fianco in tutto. Siamo convinti che la battaglia contro la mafia si possa vincere. Lo Stato ha inferto in questi mesi colpi importantissimi contro la criminalità organizzata e io sono rimasta colpita dal fatto che si mettesse in discussione finanche questo". Lo ha detto a Palermo la premier Giorgia Meloni, a margine del Comitato di Ordine e Sicurezza pubblica presso la Prefettura nel giorno dell'anniversario della strage di Via D'Amelio. "Io sono una persona che si permette sempre di camminare sempre a testa alta, non scappo mai non sono mai scappata in tutta la mia vita. Particolarmente, non lo faccio quando si parla di mafia. Sono qui oggi e sarò qui sempre quando c'è da combattere la mafia", ha detto.
Meloni: "La memoria ha senso se si raccoglie il testimone"
"Ho cominciato a fare politica quando uccisero Paolo Borsellino, a poche settimane dall'omicidio di Giovanni Falcone. Per me l'esempio di quegli uomini delle istituzioni rimane uno degli elementi più simbolici di quello che mi ha spinto a fare politica e di quello che mi ha portato dove sono oggi. Il senso della presenza oggi non è solo memoria, perché la memoria ha un senso e una ragione se si raccoglie quel testimone", ha dichiarato premier Giorgia Meloni a margine del Comitato di Ordine e Sicurezza pubblica presso la Prefettura, nel giorno dell'anniversario della strage di Via D'Amelio.
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Mattarella: "Combattere le zone grigie della complicità"
Secondo il presidente della Repubblica, "quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l'intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile". Il nome di Paolo Borsellino, "al pari di quello di Giovanni Falcone, mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l'organizzazione mafiosa. E ancor di più, è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie. Loro avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta. Il loro esempio ci invita a vincere l'indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l'illegalità".