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Rometta, il piagnisteo tramuta la sconfitta in vittoria: si salva Mourinho

Di Giuseppe Vatinno

L'ennesima sconfitta della Roma di ieri è stata da molti considerata come una vittoria, ma così non è. L'analisi

Dicevamo di giocatori sopravvalutati. Il capitano Lorenzo Pellegrini è uno di questi: assolutamente inadatto al ruolo, come del resto Gianluca Mancini, vice-capitano, e principale responsabile della sconfitta con un autogoal e un rigore sbagliato. I due se ne vanno in giro tronfi e presi di sé e poi giocano partite come quella di ieri sera.

Per non parlare del “mistero Belotti”, uno che gioca da centravanti e che in trenta partite in campionato non ha mai segnato e ieri sera si è fatto notare solo per il divoramento di un goal, anche questo già fatto. Parimenti Spinazzola, che vaga come un grissinone solitario dai piedi storti per tutto il campo o il portiere Rui Patricio che si è buttato scientificamente sempre dalla parte sbagliata.

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I giornali sportivi sono già partiti di retorica, paragonando l’ennesima sconfitta di ieri ad una vittoria, segno di come siamo messi. Ed infatti l’unico che si incazzato come una belva è stato José Mourinho che spizzava giustamente rabbia da tutti i pori. Rabbia manifestatasi nella rottura del protocollo Uefa quando lo Special One ha superato tutti, ha preso la medaglia di consolazione in argento e l’ha regalata ad un giovane tifoso al seguito e se ne è andato.