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The last dance the end: la carica dei 23 milioni su Netflix e Pippen furioso con Michael Jordan
Michael Jordan vince anche con The last dance: un trionfo la serie sull'ultima stagione dei mitici Chicago Bulls
The last dance the end: la carica dei 23 milioni su Netflix e Pippen furioso con Michael Jordan
Chiude in gloria The Last Dance su Netflix e il 23 è il numero magico: non solo per la mitica canotta indossata da Michael Jordan in quegli anni, ma anche per gli oltre 23 milioni di spettatori (23,8 per la precisione) che hanno seguito la docu-serie su Netflix in tutto il mondo.
Intanto secondo Espn non mancano le code polemiche attorno alla storia che ha raccontato l'ultimo ballo dei Chicago Bulls verso l'anello Nba (il sesto della loro epopea). Dopo Horace Grant, ecco Scottie Pippen che sarebbe furioso con sua Maestà MJ, il fenomeno di cui lui fu il secondo violino forse più grande di tutti tempi.
Oltre 23 milioni di spettatori nel mondo hanno seguito le gesta del 23 in #TheLastDance su Netflix.
— Netflix Italia (@NetflixIT) May 20, 2020
E adesso scusate ma dobbiamo andare al campetto a maltrattare il ferro.
*SDENG* https://t.co/tBbDdWGzXB
Secondo David Kaplan, uno degli analyst Nba più apprezzati di Espn Radio, Scottie Pippen è “furibondo”. Nel secondo episodio, Michael Jordan lo definisce “egoista” per aver rinviato l’operazione a una caviglia all'inizio della stagione 1997-98. Questa scelta fece scoppiare un caso in quelle settimane: Pippen, che era al centro di una battaglia sul rinnovo del contratto con il suo club (aveva un ingaggio molto basso in rapporto al suo valore avendo firmato un accordo diversi anni prima quando non era ancora esploso del tutto), lasciò i Bulls senza di lui per due mesi. The Last Dance fa anche riferimento a Gara-7 della finale della Eastern Conference 1990, persa contro i Pistons, giocata da Pippen con l’emicrania. Va anche detto che Michael Jordan definisce Scottie Pippen il miglior compagno che abbia mai avuto: difficile non pensare che le due leggende dei Bulls non si chiariscano.
Nelle scorse ore era stato Horace Grant a sbottare contro MJ. “Bugie, bugie e ancora bugie, se Michael Jordan ha provato rancore nei miei confronti, possiamo risolvere la questione da uomini. Possiamo discuterne o trovare un altro modo per sistemare le cose. Ma ancora una volta, davanti a una telecamera ha iniziato a ripetere la bugia secondo cui io sono la fonte che ha spifferato le cose scritte nel libro” ha detto alle illazioni fatte in merito a un suo possibile ruolo da spia all’interno dello spogliatoio con Sam Smith, autore del famoso libro “The Jordan Rules”.