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Affari Europei
Elezioni Ue 2019, l'alleato belga di Bannon: "The Movement vuole governare"

UE: L'ALLEATO BELGA DI BANNON, THE MOVEMENT PUNTA AL POTERE

The Movement, o Le Mouvement, il club internazionale dei populisti, mira a gestire il "potere" in Europa, o meglio a influenzare profondamente le scelte politiche dell'Ue. Non sarà, insomma, un'area che si limiterà ad esercitare il diritto di tribuna, ma punta ad incidere nella carne viva dell'Unione Europea. A spiegarlo all'Adnkronos è Mischael Modrikamen, l'avvocato e politico belga che insieme a Steve Bannon ha fondato The Mouvement, o Le Mouvement, per aiutare e sostenere i partiti populisti. The Movement è programmaticamente fuori dal mainstream, a partire dalla sede. Per raggiungerla, bisogna andare fino a Watermael-Boitsfort, un ricco sobborgo all'estrema periferia sudorientale di Bruxelles, ben lontano dal centro città e dal Quartiere Europeo. Qui, nella villa di Modrikamen, con tanto di cani (docili), parco e piscina, hanno sede sia il Parti Populaire, il piccolo partito vallone che l'avvocato d'affari ha fondato una decina di anni fa, sia Le Mouvement. In Europa, dice Modrikamen, "finora abbiamo avuto un modello in cui centrosinistra e centrodestra si spartivano il potere, cosa che è la negazione della politica. In questa specie di grande centro non si fa niente, in verità. Per noi, il modello è il potere, non siamo un partito 'tribunizio', che è in campo per restare ai margini. Il modello ideale è quello ungherese, o quello austriaco, in cui Sebastian Kurz si allea con Heinz-Christian Strache senza esitare e pratica delle politiche coerenti. E' molto più coerente allearsi con Afd in Baviera, piuttosto che allearsi con i Verdi". 

ELEZIONI EUROPEE 2019, MIGRANTI TEMA CENTRALE

La candidatura del bavarese Manfred Weber nella corsa per diventare lo Spitzenkandidat del Ppe alla guida della Commissione Europea è stata letta come una vittoria dei movimenti populisti, perché Weber si è sempre mostrato dialogante con Viktor Orban, e ha fatto esplicite aperture a Matteo Salvini. "Il Parlamento Europeo - afferma il politico belga - è un posto molto noioso, che non interessa a nessuno. Oggi, tutto è ripartito su un tavolo da poker e in discussioni di corridoio, con delle alleanze a volte contro natura". "Ora - prevede - avremo due campi: un campo sovranista, che vuole limitare l'immigrazione, e un campo mondialista, con i progressisti alla Emmanuel Macron, che sono favorevoli all'immigrazione. Credo che l'immigrazione sia davvero la questione centrale, perché se parliamo di sovranità, la gente non capisce che cosa vuol dire. L'immigrazione, invece, capiscono benissimo che cosa significa". E dunque, ragiona ancora Modrikamen, "è possibile che il Ppe e i suoi membri conoscano delle tensioni, che fanno sì che un partito possa scegliere di collaborare con un partito populista di destra e condurre delle politiche più a destra in seno all'Ue, in particolare nel Parlamento Europeo, invece che andare nel tradizionale do ut des tra Ppe e Socialisti". 

L'ALLEATO BELGA DI BANNON: "BLOCCHEREMO PROCEDURA CONTRO UNGHERIA"

"E' piuttosto divertente - prosegue Modrikamen - abbiamo annunciato il nostro Mouvement in luglio e Guy Verhofstadt, tre giorni fa, ha detto che riunirà Macron e Merkel per creare un Movimento. Sarà Movimento contro Movimento e credo che avremo una vera ripolarizzazione della politica". Per Le Mouvement, "il primo obiettivo per l'Europa è far sì che tutti i movimenti populisti avanzino. Siamo populisti nel senso di essere i rappresentanti dell'uomo della strada, il grande dimenticato dalle élites, che hanno preso troppo spesso decisioni che impattano sulla vita dell'uomo della strada. La seconda cosa è vincere le elezioni e aiutare a creare un gruppo unico al Parlamento Europeo: vedremo se riusciremo a farlo. E' una delle cose alle quali speriamo di contribuire, ma non è il nostro obiettivo principale". "In terzo luogo - prosegue - parliamo sempre del Parlamento Europeo, ma ci sono molti modi per avere influenza: immaginiamo che un domani ci sia un voto sull'Ungheria e Viktor Orban nel Consiglio dei ministri. I membri del nostro Movimento che sono al potere, nei vari Paesi, si mettono d'accordo per votare contro. Non i parlamentari, ma i primi ministri della Polonia, della Repubblica Ceca, dell'Italia, della Finlandia, della Danimarca, solo per fare degli esempi. Anche questa è l'idea", conclude. 

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