Politica

All'Aia si apre l'udienza sulle accuse di genocidio a Israele

 


Roma, 11 gen. (askanews) - Si è aperta presso la Corte internazionale di giustizia all'Aia l'udienza per esaminare il caso sollevato dal Sudafrica contro Israele, accusato di genocidio del popolo palestinese durante le sue operazioni militari nella Striscia di Gaza. Il Sudafrica ha chiesto di obbligare Israele a cessare immediatamente le sue operazioni."Insieme allo sfollamento forzato, la condotta di Israele è stata deliberatamente calcolata per causare fame, disidratazione - ha detto Adila Hassim, legale che rappresenta il Sudafrica in aula - la campagna di Israele ha spinto la popolazione di Gaza sull'orlo della carestia".E Ronald Lamola, ministro della Giustizia di Pretoria, ha accusato Israele di aver "passato il limite" e di aver fatto soffrire i palestinesi dal 1948, non dal 7 ottobre scorso, in risposta all'attacco di Hamas:"Nessun attacco armato sul territorio di uno Stato, per quanto grave, anche se si tratta di un attacco che coinvolge crimini atroci, può fornire una giustificazione o una difesa per le violazioni della Convenzione sul genocidio".Venerdì Israele porterà la sua difesa davanti alla Corte. Il 29 dicembre scorso il Sudafrica ha presentato la denuncia dell'intento genocida davanti al crescente numero di vittime civili a Gaza. Il ministero degli Esteri israeliano ha affermato che il caso sudafricano non ha alcuna base fattuale e che Pretoria sta agendo come "il braccio legale di Hamas", ignorando ciò che è accaduto il 7 ottobre.Intanto, manifestazioni a sostegno dell'accusa sudafricana si sono svolte a Città del Capo; mentre altri dimostranti pro-Israele hanno marciato verso la Corte Internazionale di Giustizia dove si svolgeva l'udienza.