Coronavirus
Covid, Ue pronta alla quarta dose di vaccini. Ma l'Ema frena
L'agenzia del farmaco: "Richiami a intervalli brevi non sostenibili"
Covid, l'Ema: "Contro Omicron serve il booster ma quarta dose a intervalli brevi non sostenibili"
Un report sui vaccini anti-Covid, sul nodo dell'efficacia contro la variante Omicron di Sars-CoV-2, ma anche su come affrontare il futuro e su quali prodotti-scudo serviranno per gestire Covid-19 sul lungo termine. Firmato: le agenzie del farmaco di tutto il mondo, europea EMA compresa. Che avvertono: "Esaminando i dati sull'impatto di Omicron", "sta diventando sempre più chiaro che è necessaria una dose di richiamo per estendere la protezione del vaccino". Ma guardando ai "possibili approcci vaccinali contro Omicron e altre varianti", gli enti regolatori hanno convenuto che "la somministrazione di multiple dosi booster a brevi intervalli di tempo non è un approccio sostenibile a lungo termine". Questi i punti fermi messi nero su bianco nel rapporto stilato dopo il summit mondiale che si è tenuto sotto l'egida dell'International Coalition of Medicines Regulatory Authorities (Icmra) il 12 gennaio.
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Ue pronta alla quarta dose di vaccini anti Covid, ma l'Ema frena
Sulla base dei dati disponibili su Omicron, hanno ribadito le autorità regolatorie, la conclusione è che "gli attuali vaccini offrono una minore protezione contro le infezioni e le malattie lievi causate da questa variante. Tuttavia, continuano a offrire una notevole protezione dal ricovero e da Covid-19 grave, soprattutto dopo una dose di richiamo". Ma per gli esperti la soluzione non è booster a ripetizione ogni pochi mesi. "E' necessario sviluppare una strategia a lungo termine sui tipi di vaccini necessari per gestire Covid-19 in futuro. Questa è una discussione globale in corso, che si trova al crocevia tra scienza, politica pubblica e salute pubblica e richiederà il coordinamento tra i responsabili delle decisioni in materia a tutti i livelli", viene evidenziato in una nota che segue all'incontro co-presieduto da EMA e dall'americana Fda, al quale hanno partecipato anche rappresentanti dell'Organizzazione mondiale della sanità. In quell'occasione gli esperti avevano sottolineato la necessità di allinearsi da un punto di vista regolatorio per accelerare e semplificare lo sviluppo globale e l'autorizzazione di eventuali vaccini Covid nuovi o modificati contro le varianti emergenti del coronavirus Sars-CoV-2.
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