Costume

Gender gap, il settore privato non lascia spazio alla parità di genere

Mentre nel settore pubblico la differenza di stipendio tra un uomo e una donna si attesta intorno al 4,2%, nel settore privato il "gap" aumenta drasticamente

A 11 anni dall'entrata in vigore della legge Golfo-Mosca, le donne ancora oggi guidano poco più del 2% del valore totale del mercato azionario italiano: le quote rosa rappresentano un'opportunità, ma anche un limite. Ma è solo questione di tempo: dieci anni non bastano per completare il cambio di una generazione di amministratori, è emerso durante il panel, e se la trasformazione in corso è già inarrestabile, bisogna permettere alle nuove generazioni femminili di farsi un curriculum.

La parità, inoltre, è un valore per l'impresa anche letteralmente, grazie alla nuova Certificazione della parità di genere: le aziende certificate godono dell'esonero contributivo fino all’1% del fatturato e nel limite massimo di 50.000 euro annui. E alle aziende in possesso della Certificazione verrà riconosciuto un punteggio premiale nei bandi di gara.

Welfare aziendale, policy di empowerment femminile e strategie di comunicazione sono i tre pilastri intorno a cui deve ruotare il cambio di passo che porterà a colmare un gap che continua, nell'era del politically correct, a nutrirsi dei cosiddetti bias cognitivi. Un tema che, tra il serio e il faceto nel panel "Pregiudizi e vecchi merletti", è stato sviscerato nel corso dell'evento, grazie a testimonianze di figure come la capitana d'azienda Marina Salamon, Luana Porfido (European Head of Corporate Communication and Esg Management di Fujifilm Europe), Francesca Moriani (Ceo di Var Group), Rosalba Benedetto (Direttrice Comunicazione, Marketing e Relazioni Esterne di Banca Ifis), Ilaria Puddu, (imprenditrice food retail  con brand come Pizzium, Marghe, Giolina, Crocca, Gelsomina), Eleonora Lagonigro (Director of Corporate Business Area di Kruk Italia, Cbdo & Member of the Board of Agecredit) e... l'attrice Alessandra Faiella, che ha chiuso l'evento ironizzando sul tema: “Quando Marina Marinetti mi ha invitata a partecipare a questo evento sono stata davvero felice”, ha raccontato, in chiusura dell'evento.

“È una cosa di donne, ci sono ospiti importanti’, mi ha spiegato Marinetti, e mi ha mandato il volantino intitolato ‘La prima metà del cielo’. Ma io leggo: ‘La prima metà del ciclo!’ Beh, ho pensato: cosa c’è di più esclusivamente femminile del ciclo, un privilegio da cui godiamo da sempre?”.

È un messaggio di ottimismo e di incoraggiamento, quello lanciato da Herconomy - che per l'occasione verrà distribuito in edicola con una livrea della testata rivisitata - che rinnoverà da quest’anno l'appuntamento Herconomy ogni ottobre, con una "tappa intermedia itinerante" primaverile.