Cronache
Expo, Petrini: "Mancano contenuti occasione persa"
L'Expo, cosi' come e' stata realizzata, ha il sapore di "un'opportunita' persa". Il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, ha espresso la propria delusione per le scelte che si sono fatte nella manifestazione, lamentando il poco spazio per prodotti e, soprattutto, produttori. "E' stata posta molta enfasi - ha spiegato - agli stati che hanno fatto grandi investimenti in grandi strutture architettoniche, alcune della quali non hanno contenuto. Quindi - ha aggiunto - questa e' un'opportunita' persa che era, invece, quella di fare di Expo un luogo di confronto". Petrini, riferendosi all'orto planetario del masterplan originario, ha parlato di "progetto sottovalutato" che avrebbe permesso di "visualizzare i processi di trasformazione degli alimenti" costituendo una "occasione educativa". Quanto alla tavola dei popoli, iniziativa che da Slow Food aveva preso le mosse, Petrini ha tagliato corto: "aveva in se' il concetto di condivisione. Qui il meccanismo e' un altro: sono qui per vendere".
Petrini si e' poi scagliato contro il senso di "opulenza" che mal si accorderebbe, a suo parere, con il tema della manifestazione. "Un'architettura moderata, sobria - ha detto - e' l'essenza della bellezza. Anche nel cibo, c'e' molta piu' bellezza nei piatti semplici". Il fondatore di Slow Food si e' quindi scagliato contro gli chef "tutti maschi in TV che sono divenuti maitre a penser, quando invece la vera essenza della gastronomia sta nei prodotti della terra". Petrini ha quindi ribadito che "si e' persa una grande opportunita' di fare cultura" e annunciato che Slow food dara' comunque il suo contributo perche' "la sedia vuota non parla". Per questo, a ottobre si terra' a Expo un appuntamento di Terra Madre Giovani, dove Slow Food vorrebbe portare centinaia di contadini e pescatori di tutto il mondo. "E' un'impresa ardua - ha sottolineato Petrini - perche' non abbiamo risorse, ma le cerchiamo". E' stato lanciato, infatti, un crowfounding e lo stesso fondatore ha lanciato un appello perche' i milanesi li accolgano nelle loro case: "un contadino africano - ha fatto notare - ha un reddito pro capite di 50 euro al mese, vuol dire che se viene a Milano non mangia per un anno. Dobbiamo contribuire tutti perche' senza i contadini a questa Expo manca l'anima. Sono venuti con le maschere in volto a distruggere Milano - ha concluso - ora vengono i giovani contadini che portano la vita, Milano li accolga".