Cronache
Gay Pride, perché esporsi ad una festa che sembra una carnevalata?

Esprimere se stessi ed evidenziare le proprie tendenze sessuali, non significa volere a tutti i costi coinvolgere l'intera popolazione. mondiale.
Gay Pride e cultura
Per cultura nella mia vita non ho mai fatto distinzioni sul colore della pelle, sul credo religioso o sull'orientamento sessuale, però quasi tutti i giorni sono costretto a leggere di gaypride, presentati da lgbtq (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer) e da ciò mi nasce spontanea una domanda: perché questa ostentazione di essere “diversi” dovrebbe incuriosirmi? Ecco cosa trovo su wikipedia.it: “Gli antichi greci non concepivano l'orientamento sessuale come un identificatore sociale. La società greca non ha distinto il desiderio o il comportamento sessuale dal sesso di appartenenza dei partecipanti, ma piuttosto per il ruolo che ciascun partecipante giocava all'interno del rapporto e nell'atto sessuale, ovvero se fosse stato dominante o dominato. Questa polarizzazione tra attivo e passivo entrava in corrispondenza con i ruoli sociali dominanti e sottomessi: il ruolo attivo, anche nella penetrazione, è stato associato da sempre con la mascolinità, pertanto appartenente allo status sociale più elevato e all'età adulta, mentre il ruolo passivo è stato assimilato con la femminilità, con lo status sociale più basso e con la primissima gioventù”.
E, ancora: “agli antichi romani era peraltro completamente sconosciuta anche la dicotomia del concetto moderno tra un'esclusiva omosessualità e un altrettanto esclusiva eterosessualità, proprio per il fatto che l'identificazione sessuale avveniva per lo più in base al ruolo svolto durante l'atto intimo (vedi attivo e passivo nel sesso); la stessa lingua latina manca di parole traducibili con eterosessuale o omosessuale come un'identità consapevole di chi prova attrazione solo nei confronti di persone dell'altro o del proprio stesso sesso”. Questi argomenti sono stati trattati ampiamente da scrittori come: Erodoto, Senofonte, Aristofane e Platone ergo presumo che gli organizzatori di questi eventi per “mostrarsi” in piazza non sia per il mero patrocinio (in poche parole farsi finanziare), ma per far capire che sono persone come tutte le altre.
Gay Pride, esporsi ad una festa che sembra una carnevalata?
Ecco allora la domanda conclusiva: se ritengono di essere persone come tutte le altre (e di questo non sollevo dubbi) perché esporsi ad una festa che sembra una carnevalata? Esprimere se stessi ed evidenziare le proprie tendenze sessuali, non significa volere a tutti i costi coinvolgere l'intera popolazione. mondiale. Ognuno gestisca come meglio crede il suo orientamento sessuale purché rimanga nei limiti della tolleranza. NON E' POSSIBILE AVERE RAGIONE SU TUTTO, SU TUTTI E A TUTTI I COSTI!