Cronache
"In terra ostile" di Boni Castellane, l'analisi del nostro presente distopico
Come dice il titolo, ormai viviamo in terra ostile, la vita quotidiana è invivibile, siamo schiavi senza possibilità di affrancamento,
Ogni debito richiede un creditore: questa è la parte della storia che gli apologeti del transumanesimo come Yuval Noah Harari e Klaus Schwab tengono ben occultata e qui sta uno dei tanti meriti di Boni Castellane: osservare la questione da ogni angolazione. “Con la vita-a-debito ogni scelta sanitaria sarà imposta. Con la vita-a-debito ogni luogo di esistenza dovrà essere quello indicato. Con la vita-a-debito ogni libro letto dovrà essere quello messo a disposizione. Con la vita-a-debito ogni opinione dovrà essere quella corretta. E se non sarai d’accordo? Se non sarai d’accordo, visto che non possiedi niente, ti verrà tolto tutto”.
“Non esiste più alcun luogo che consenta un riparo dal controllo”. In Canada i conti correnti bancari dei dissidenti sono stati bloccati. Chrystia Freeland - la Vice Premier, nipote di Mykhailo Khomiak (Michail Chomiak), editore del più importante giornale nazista dell’Europa Orientale ai tempi del Führer, pubblicato sotto il diretto controllo del Ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels. - ha minacciato gli aderenti alla protesta dei camionisti dello scorso anno con queste parole: “Bloccheremo i vostri conti correnti aziendali, sospenderemo l’efficacia delle polizze assicurative dei vostri automezzi”. E lo ha fatto, nell’indifferenza dei Giudici!
Come può sopravvivere un essere umano del Ventunesimo Secolo nel mondo Occidentale col conto corrente bloccato? Fino a che punto, in assenza di un reato, unicamente per avere manifestato, è lecito punire con una misura tanto severa un dissidente? Da giurista, non posso fare altro che constatare – come Boni Castellane – che l’epoca dei diritti individuali è terminata, sostituita da quella dei diritti condizionati, concessi a condizione di aderire al pensiero unico, di piegarsi persino davanti a misure inconcepibili fino a pochi anni fa come un trattamento sanitario obbligatorio.
Vivere insieme a coloro che ormai accettano tutto, che si piegano a tutto per codardia, ignoranza o quieto vivere è impossibile. Ma altrettanto impossibile è il “passaggio al bosco” auspicato da Ernst Jünger nel suo Trattato del ribelle. Nella nostra società tecnologica il bosco non è più un rifugio. L’identità digitale è necessaria alla nostra sopravvivenza fisica, nemmeno un clochard può accedere alla mensa dei poveri senza il Green Pass!