Cronache
Migranti/ Papa Francesco: "Hanno bisogno di tutto"

"La fame oggi ha assunto le dimensioni di un vero 'scandalo' che minaccia la vita e la dignità di tante persone, uomini, donne, bambini e anziani". Papa Francesco parla ricevendo in udienza nell'aula Paolo VI i rappresentanti della rete di carità della Fondazione Banco Alimentare. "Ogni giorno dobbiamo confrontarci con questa ingiustizia - osserva il Pontefice - in un mondo ricco di risorse alimentari, grazie anche agli enormi progressi tecnologici, troppi sono coloro che non hanno il necessario per sopravvivere. E questo non solo nei Paesi poveri, ma sempre più anche nelle società ricche e sviluppate. La situazione è aggravata dall'aumento dei flussi migratori, che portano in Europa migliaia di profughi, fuggiti dai loro Paesi e bisognosi di tutto".
Davanti a un problema così smisurato, sottolinea Bergoglio, risuonano le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare". Al grido dei poveri non si può restare indifferenti, è il monito del Pontefice: "Noi non possiamo compiere un miracolo come l'ha fatto Gesù. Tuttavia - è la sua esortazione - possiamo fare qualcosa, di fronte all'emergenza della fame, qualcosa di umile, e che ha anche la forza di un miracolo. Prima di tutto possiamo educarci all'umanità, a riconoscere l'umanità presente in ogni persona, bisognosa di tutto".
"Vediamo nel Vangelo che il Signore, quando si accorge che le folle venute per ascoltarlo hanno fame, non ignora il problema - ricorda il Papa - e neppure fa un bel discorso sulla lotta alla povertà, ma compie un gesto che lascia tutti stupiti: prende quel poco che i discepoli hanno portato con sé, lo benedice e moltiplica i pani e i pesci, tanto che alla fine 'portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati'", rimarca Bergoglio, citando ancora Matteo.
"E' Gesù stesso che ci invita a fare spazio nel nostro cuore all'urgenza di 'dare da mangiare agli affamati'. E la Chiesa ne ha fatto una delle opere di misericordia corporale - sottolinea ancora papa Francesco -. Condividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno così primario, ci educa a quella carità che è un dono traboccante di passione per la vita dei poveri che il Signore ci fa incontrare. Condividendo la necessità del pane quotidiano, voi incontrate ogni giorno centinaia di persone - aggiunge il Papa, rivolgendosi direttamente ai rappresentanti della Fondazione Banco Alimentare -. Non dimenticate che sono persone e non numeri, ciascuno con il suo fardello di dolore che a volte sembra impossibile da portare. Tenendo sempre presente questo, saprete guardarli in faccia, stringere loro la mano, scorgere in essi la carne di Cristo e aiutarli anche a riconquistare la loro dignità e a rimettersi in piedi".
"Vi incoraggio a essere per i poveri dei fratelli e degli amici; a far sentire loro che sono importanti agli occhi di Dio" è l'invito del Papa agli operatori della carità. Con l'ulteriore esortazione: "Le difficoltà che sicuramente incontrate non vi scoraggino, piuttosto vi inducano a sostenervi sempre più gli uni gli altri, gareggiando nella carità operosa". Infine, il Pontefice accompagna la benedizione con la richiesta: "Chiedo anche a voi, per favore, di pregare per me".
In mattinata, celebrando messa nella Cappella del governatorato per la festa del santo patrono del Corpo della Gendarmeria vaticana, Bergoglio coglie l'occasione per ricordare, nella sua omelia a commento delle tentazioni di Gesù nel deserto, come "per due soldi tanta gente vende l'anima, vende la felicità, vende la vita, vende tutto". La "corruzione" e i "soldi", dice papa Francesco, sono la prima tentazione con cui il "demonio" tenta di sedurre, poi vengono la "vanità" e il "potere". "Questo accade anche a noi, sempre, nelle piccole cose. Attaccati troppo alle ricchezze, ci ci piace quando ci lodano, come il pavone. E tanta gente diventa ridicola, tanta gente. La vanità ti fa diventare ridicolo. O, alla fine, quando hai il potere, ti senti Dio. E questo è il grande peccato".