Cronache

Roma, "partecipate in dissesto": i sindacati chiamano in causa il prefetto

Cgil Cisl e Uil paventano il rischio che le partecipate non siano più in grado di erogare servizi essenziali. Ultimo in ordine di tempo il caso Farmacap

Allarme dei sindacati, che si rivolgono al prefetto, sulle aziende partecipate di Roma Capitale sull'orlo del dissesto. 

"Intendiamo sottoporre alla sua attenzione la gravità della situazione in cui versano le società partecipate di Roma Capitale. Alcune di esse, a causa delle scelte dell'amministrazione capitolina, rischiano di non essere più in grado di fornire alla popolazione servizi essenziali". Lo scrivono la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti e la Uil del Lazio in una lettera inviata al prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

"È utile ricordare - sottolineano - che la giunta comunale, nonostante gli impegni presi a valle dello sciopero del 25 ottobre 2019, non ha mai ritenuto di confrontarsi con le organizzazioni sindacali rappresentative di un settore che coinvolge decine di migliaia di lavoratori. In particolare, in queste ultime ore si sta aggravando la crisi che vive la società Farmacap. Questa crisi ha comportato grosse difficoltà nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti, ha costretto le nostre federazioni di settore a dichiarare sciopero, da ultimo il 5 maggio scorso, ha indotto i gruppi di opposizione a richiedere la convocazione di un'assemblea capitolina straordinaria anche su questo tema. Purtroppo neanche in quella assise è stata fatta chiarezza nè sono state date certezze e i vertici della società si sono dimessi. Farmacap, lo ricordiamo, è un punto di riferimento importante che fornisce alla popolazione medicinali ma anche assistenza, spesso in quartieri estremamente periferici di Roma. Per questi motivi, consapevoli dell'attenzione che lei ha sempre riservato a questi temi, richiediamo un suo autorevole intervento e un confronto urgente allo scopo di preservare l'occupazione e di garantire un servizio essenziale alla cittadinanza", concludono.