Cronache
Slot machine, il Consiglio di Stato: "Il Comune può regolamentare l’orario"
Il Consiglio di Stato (in fondo all’articolo il testo della sentenza e una videosintesi) dà ragione al Comune di Guidonia e revoca la decisione del TAR Lazio (clicca qui per leggere la sentenza) che aveva annullato l’ordinanza sindacale che, per ragioni di tutela della salute pubblica, limitava l’orario di apertura delle slot machine contenute nelle sale giochi, nei bar e nelle tabaccherie.
Gli esercizi commerciali avevano avuto ragione, in primo grado, asserendo, tra l’altro la mancata dimostrazione dell’incidenza dell’orario di funzionamento degli apparecchi rispetto ai fenomeni di ludopatia, l’incompetenza assoluta del Comune e del Sindaco a legiferare in materia di esclusiva competenza statale, la violazione di legge con riferimento alla libertà di iniziativa economica e alla liberalizzazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali e soprattutto il mancato rispetto di quanto concordato nella conferenza unificata Stato Regioni del 7 settembre 2017.
I giudici del Consiglio di Stato hanno invece accolto il ricorso dell’Ente locale evidenziando, innanzitutto che non essendo mai stata recepita con il previsto decreto ministeriale, la decisione della Conferenza unificata non presenta alcun vincolo per l’ente.
Inoltre, a giudizio dei giudici, l’Amministrazione comunale ha in maniera inequivocabile evidenziato un aumento del numero di pazienti affetti da ludopatia in modo allarmante e in crescita progressiva e ininterrotta. In tale situazione, l’aumento del numero di esercizi presso i quali risultano collocati gli apparecchi di intrattenimento, come pure l’aumento della raccolta monetaria, non può essere considerato un dato ininfluente.
Nella decisione viene richiamata la Corte di giustizia dell’Unione Europea ribadendo che nel settore dell’esercizio dell’attività imprenditoriale del gioco lecito, le esigenze di tutela della salute vengono ritenute del tutto prevalenti rispetto a quelle economiche.