Cronache
Soumahoro, moglie e suocera restano ai domiciliari: respinto il ricorso
Tra gli illeciti emersi nell'inchiesta sulle cooperative di accoglienza migranti, le carte prepagate ricaricate per "progetti" che in realtà erano gioiellerie
Scandalo cooperative migranti, respinto il ricorso: domiciliari confermati a moglie e suocera Soumahoro
Sfuma la carta della sfuggire ai domiciliari per Marie Therese Mukamatsindo e Liliane Murekatete, moglie e suocera del deputato Aboubakar Soumahoro nonché membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa sociale integrata 'Karibu'. Il Tribunale del Riesame di Roma, infatti, non ha accolto il ricorso presentato dalla difesa delle due donne confermando l’ordinanza emessa dal gip, ed eseguita dalla Guardia di Finanza lo scorso 30 ottobre, nell’ambito dell’inchiesta sull’attività delle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nella provincia di Latina.
A loro carico infatti - riporta l'Adnkronos - oltre alle ''condotte di frode in pubbliche forniture’’, pendono anche gli accertamenti contabili e le stesse valutazioni del commissario liquidatore, che hanno permesso alla Procura di ricostruire "un quadro allarmante di distrazioni patrimoniali idonee a svuotare la Karibu (anche per il tramite della Jumbo Africa - soggetto giuridico fittizio) e portarla allo stato di insolvenza, dichiarato con sentenza del Tribunale di Latina del maggio 2023’’.
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In molte occasioni, come emerge dall’ordinanza, le carte prepagate erano state ricaricate con causali relative a "progetti", quando in realtà le spese effettuate con la medesima carta risultavano presso attività di ristorazione, strutture recettive, negozi di abbigliamento, gioiellerie, in Italia e all'estero (Ruanda, Belgio, Portogallo).
“Attendiamo le motivazioni e al momento intendiamo proporre ricorso in Cassazione- afferma all’Adnkronos il difensore della moglie di Soumahoro, l’avvocato Lorenzo Borrè - Siamo convinti dell’insussistenza delle esigenze cautelari e della responsabilità della mia assistita in ordine ai reati contestati”.