Culture

Polanski dà forfait, Locarno nella bufera. Mi il direttore Chatrian non si dimette

Alla fine Polanski ha deciso di dare forfait: troppe polemiche. "Cari amici - scrive Polanski - mi dispiace dovervi comunicare che dopo aver constatato che la mia apparizione al Festival di Locarno avrebbe potuto provocare tensioni e controversie da parte di persone contrarie alla mia presenza, ma di cui rispetto le opinioni, ho deciso a malincuore di rinunciare a parteciparvi". La scelta di invitarlo al Festival di Locarno 2014, infatti, era stata aspramente criticata, soprattutto per via dei trascorsi personali e legali del regista di Rosemary's baby. Una scelta definita vergognosa da politici locali e rappresentanti di associazioni a tutela dell'infanzia, in primis dal Partito Popolare Democratico. Su di lui pende ancora un mandato di cattura delle autorità statunitensi secondo cui l'artista non ha terminato di scontare la sua pena, dato negato da Francia e Svizzera, paesi dove il regista è stato accolto e che hanno respinto ogni richiesta di estradizione.

LA VIDEOINTERVISTA DEL DIRETTORE DI AFFARITALIANI.IT ANGELO MARIA PERRINO A L DIRETTORE GENERALE DEL FESTIVAL DI LOCARNO MARIO TIMBAL: "NUMERI POSITIVI PER IL FESTIVAL DEMOCRATICO"

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Una vera bufera si abbatte dunque sulla manifestazione dedicata al cinema. Qualcuno teme sconvolgimenti interni o addirittura le dimissioni del direttore, ma per quanto contrario e scosso, Carlo Chatrian non si dimetterà, confermano ad Affaritaliani.it persone del suo entourage. Si limita a esprimere pubblicamente il suo rammarico: "Dopo vari giorni di pioggia, oggi a Locarno splende il sole, ma per me è la giornata più scura da quando mi è stato chiesto di dirigere il Festival. La decisione di Roman Polanski di rinunciare al mio invito mi rattrista enormemente. Oggi sono triste perché il pubblico del Festival del film Locarno sarà privato dell'incontro con uno straordinario artista, che aveva abbracciato la nostra proposta di tenere una grande lezione di cinema. Sono triste perché il pubblico della Piazza Grande non potrà salutare un maestro del cinema. Sono triste perché quell'idea di Festival come luogo di incontro e di discussione subisce oggi un duro contraccolpo. Ho il massimo rispetto per la libertà di espressione di ognuno e mi sono dato l'obbligo di ascoltare ogni critica con la giusta attenzione. Ritengo però che questa volta, alcune posizioni abbiano oltrepassato il limite e, attraverso la violenza verbale e il fraintendimento della realtà, siano diventate un inaccettabile attacco alla dignità della persona. Capisco e rispetto la decisione di Roman Polanski. Spero davvero che quest'occasione di accrescimento mancata non suoni come una vittoria di chi intende imbrigliare il Festival ma diventi una piattaforma per rilanciarlo come spazio di libertà e luogo di accoglienza". E conclude sarcastico: "Penso che questa volta alcune posizioni abbiamo oltrepassato il limite e, attraverso la violenza verbale e la manipolazione della realtà, siano diventati un inaccettabile attacco alla dignità delle persona".

E da Locarno arriva la risposta ufficiale: "Il Festival - si legge nella nota diffusa dall'organizzazione - prende atto con rammarico della decisione di Roman Polanski di rinunciare alla prevista partecipazione alla 67.ma edizione del Festival del film Locarno. Oggi il Festival subisce un contraccolpo. Non possiamo che rispettare la decisione di Roman Polanski, determinata da interferenze nelle scelte artistiche del Festival che continuiamo a considerare inaccettabili. Ci rattrista che il pubblico del Festival venga così privato di un’importante occasione di arricchimento culturale. Il Festival del film Locarno crede fermamente nel principio della libertà artistica. Nella sua lunga storia ha sempre saputo affermare questo concetto fondamentale, a dispetto di qualsiasi tentativo di ingerenza e pressione. E continuerà a farne la sua ragione d’essere".

VIDEO: L'INTERVISTA DI AFFARI AL PRESIDENTE DI LOCARNO MARCO SOLARI