Economia
Aspi, Atlantia vara la newco per l'88%. Gualtieri fiducioso su accordo con Cdp
Atlantia sull'ottovolante a Piazza Affari, mentre al termine dell'atteso Cda straordinario, Atlantia ha acceso il disco verde alla costituzione di una newco per la scissione di Aspi, primo passo necessario per proseguire il negoziato con Cdp. Il titolo, che perdeva circa 4 punti percentuali a quota 14,915 euro è risalito rapidamente fino a cedere circa un punto e mezzo per poi ripiegare di nuovo ma sopra quota 15 euro.
Le azioni sono scambiate ora in calo del 3,64% a 15,08 euro. Il board di Atlantia ha deliberato di procedere alla costituzione di una newco che includerà sino all'88% di Aspi, "Autostrade Concessioni e Costruzioni". La costituzione della società è funzionale al progetto di scissione parziale e proporzionale e successiva quotazione in Borsa.
La struttura dell'operazione e il progetto di scissione, però, fa sapere il gruppo controllato da Edizione Holding dei Benetton, saranno sottoposti ad approvazione di un successivo cda. Resta, conclude la nota, in piedi l'ipotesi di vendita diretta dell'intera quota dell'88% come alternativa all'operazione di scissione come già annunciato nel comunicato del 4 agosto 2020.
Intanto, in Parlamento durante l’audizione davanti la commissione di vigilanza su Cdp, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha spiegato di "seguire con grande attenzione" il negoziato con Atlantia su Aspi, "ma con grande rispetto dell'autonomia di Cdp e di tutti gli attori in campo. Sono moderatamente fiducioso ma anche prudente su qualsiasi valutazione". Quella su Aspi, ha aggiunto, "sarà un'operazione di mercato. L'obiettivo del Governo è un regime concessorio più corretto e meno squilibrato".
"Cdp ha piena autonomia e fiducia" nel negoziato sulla rete unica con Tim e Open Fiber e “non ci sarà un intervento del ministero” ha precisato Gualtieri, poiché la Cassa ha "tutti gli strumenti per avere una adeguata accountability rispetto alle funzioni che svolge”. “È chiaro che si tratta di un negoziato complesso e delicato, anche alla luce del fatto che Atlantia ha posto alternative" rispetto a quanto proposto dal Governo, ha aggiunto il ministro riferendosi allo scorporo di Aspi dalla holding della famiglia Benetton, specificando che "il ragionamento sta proseguendo con l'analisi delle varie possibilità sul tavolo" e che sulla questione è utile mantenere "massima riservatezza".
Dato che Atlantia è una società quotata e Cdp una market unit fuori dal perimetro della pubblica amministrazione, “si avrà piena contezza dell'operazione solo all'esito delle autonome valutazioni degli organi deliberanti di Atlantia e Cdp”. L'obiettivo del Governo è "rilanciare una infrastruttura strategica importante" come Autostrade per l'Italia con un'operazione imperniata "su un investitore di lungo termine come Cdp".
Il ministro ha poi parlato anche del dialogo con Bruxelles per la definizione del decreto che varerà il Patrimonio destinato di Cdp per le ricapitalizzazioni, dichiarando che è quasi concluso. La discussione, ampia, si è conclusa positivamente su alcuni aspetti ed è ancora in corso su altri. Il 'Patrimonio destinato' deve rispettare il temporary framework. “Siamo agli ultimi dettagli" con Bruxelles indica Gualtieri, che ha poi aggiunto di auspicare una decisione della Commissione europea sullo schema di decreto per il varo del Patrimonio destinato entro la metà di settembre e a seguire un esame rapido da parte del Parlamento.
Davanti alla Commissione presieduta da Sestino Giacomoni, Gualtieri ha spiegato che il Temporary framework della Commissione indicava meccanismi complessi e “se li avessimo semplicemente trasposti c'era il rischio che fossero poco praticabili”. Da qui la discussione con Bruxelles per “adattare il temporary framework alle esigenze del nostro paese”. Il provvedimento, ricorda il ministro, deve indicare il tipo di strumenti finanziari con i quali in concreto realizzare le ricapitalizzazioni e il sostegno delle imprese.
Una prima distinzione si ha, ricorda, tra strumenti di mercato e “quelli più attraenti di aiuto che devono rientrare nella cornice europea di quelle attuabili adesso per il Covid”. Gualtieri ha aggiunto che quelli di aiuto sono “sottoscrizione di azioni e strumenti ibridi automaticamente convertibili. L'Italia ha proposto di aggiungere anche azioni convertendo che sono più convenienti per l'impresa e maggiore salvaguardia per lo Stato”. Un'altra questione risolta con la Commissione Ue è “la platea delle imprese ammissibili”.