Economia

Autostrade, il fondo Tci scrive a Draghi: "Stop alle interferenze politiche"

Il 2° socio di Atlantia di nuovo in pressing nella vendita alla cordata Cdp-BlackStone-Macquarie

Mentre si rifà affollata la platea dei pretendenti per rilevare Autostrade per l'Italia (dopo le avance del patron di Acs Florentino Perez anche il duo Apollo-Toto si è rifatto sotto), Christopher Hohn, Ceo del fondo Tci, azionista al 10% di Atlantia, che sta conducendo la sua battaglia contro la “svendita” - a suo dire - dell’asset controllato dalla famiglia Benetton, prende carta e penna e scrive al premier italiano Mario Draghi e ai ministri dell'Economia e delle Infrastrutture Franco e Giovannini, e per conoscenza alla Commissione Ue. Il motivo? Chiedere che “la valutazione dell'offerta da parte di Acs" per Aspi "deve essere effettuata dal consiglio di amministrazione di Atlantia, in modo indipendente e senza interferenza politica". 

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L'offerta di Acs per Aspi, rileva Hohn nella lettera visionata dall’AdnKronos, "è sensibilmente superiore a quella presentata dal consorzio guidato da Cassa depositi e prestiti (Cdp)". Il governo italiano, rileva il Ceo di Tci, "non dovrebbe esercitare pressioni su Atlantia per chiudere una transazione. Ad Atlantia dovrebbe essere consentito di prendere il tempo necessario per considerare l'offerta di Acs. È stato il governo italiano che nel luglio 2020 ha chiesto il completamento di questa operazione in condizioni di mercato eque”.  

Il 5 aprile 2021, ricorda Hohn, "il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano ha inviato una lettera ad Atlantia chiedendo che la società si impegni prontamente a cedere la propria partecipazione dell'88% in Aspi al consorzio formato da Cdp. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano ha evidenziato che il Piano economico e finanziario (Pef) dell'Aspi non può essere approvato senza il parere positivo del Procuratore dello Stato, che, secondo il Ministero, dipenderebbe in gran parte dalla conclusione di una transazione con il consorzio guidato da Cdp". 

Per Tci il quadro regolatorio "deve essere messo a disposizione immediatamente per consentire ai potenziali acquirenti di valutare attentamente il valore della società. Il Governo italiano sta esercitando un'interferenza politica. Ciò è in palese violazione del principio della libera circolazione dei capitali. Riteniamo che si debba considerare una più alta valutazione di Aspi, unitamente alla possibilità per Cdp di unire le forze con Acs. Sarebbe positivo per il Governo italiano, Atlantia e i suoi azionisti, compresi gli azionisti di minoranza".