Economia

Che cos'è la sclerosi multipla, il fantasma silenzioso che "ama" le donne

di Chiara Volontè

Circa 140mila pazienti colpiti da questa patologia. Parla Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla

Quali sono le politiche di ricerca?
Stiamo progredendo sempre di più con le tecnologie, che ci forniscono la possibilità di tracciare l’andamento della malattia, l’efficacia delle terapie, le possibili riparazioni. Continuiamo a finanziare questo punto, perché indicatori sempre più affinati permettono di proporre percorsi personalizzati, ottimizzando così l’utilizzo delle risorse. E, parallelamente, ci focalizziamo sugli studi genetici e immunologici.

All’interno delle strategie di ricerca il malato che ruolo ha?  
La persona con sclerosi multipla deve avere un ruolo attivo: non deve limitarsi a comunicare la patologia, ma deve avere la capacità di sedersi ai tavoli come co-protagonista. Una delle quattro schede dell’Agenda per la Sm 2025 è stata redatta, insieme, da ricercatori e pazienti.

Un malato consapevole… 
Non solo. È un paziente in grado di capire la ricerca, di comunicarla, di dare il consiglio giusto al ricercatore. 

Ma dove si trova un paziente così?
Un paziente così va istruito e sensibilizzato. Nostro compito, come medici e ricercatori, è formare delle generazioni di persone con la Sm in grado di dare il proprio contributo.

E che cosa chiedono le persone affette dalla patologia?
Di poter lavorare ed essere autonome. Un obiettivo che possiamo centrare grazie ai passi avanti compiuti dalla ricerca. Così non solo migliora la vita del malato di sclerosi multipla e della sua famiglia, ma cambia anche quella di tutta la collettività perché la persona lavora, è produttiva, dà un contributo.