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Economia
Covid, variante sudafricana spaventa le borse. Black Friday per Wall Street

Le preoccupazioni che spingono gli investitori verso la sicurezza delle obbligazioni e a ridurre la domanda di petrolio

Sell-off sui mercati azionari del Vecchio Continente. Dopo l'Asia, anche Europa va subito ko con la variante sudafricana: Piazza Affari chiude la seduta a -4,6%. La giornata è stata nera per i mercati mondiali. La variante sudafricana, nuova variante del Covid-19 ha prima affondato le borse asiatiche, poi Wall Street, facendo scivolare le quotazioni del petrolio. Gli operatori temono che possa essere più contagiosa della Delta e più resistente ai vaccini e possa infliggere un duro colpo alla ripresa globale ancora fragile.

Lo stop da parte di molti Paesi europei (e non solo) ai voli provenienti da sette Stati africani, le nuove restrizioni in Cina e la riunione di emergenza dell'Oms prevista per oggi creano dunque un quadro di allarme sui mercati finanziari con i principali listini europei che cedono tutti oltre il 4%: a Parigi il Cac40 chiude a -4,75% e a Francoforte il Dax40 chiude a -4,15%.  Crollano i titoli ciclici o legati alla mobilita', come viaggi, auto, banche e materie prime, mentre si salvano i farmaceutici. 

Le preoccupazioni che spingono gli investitori verso la sicurezza delle obbligazioni e a ridurre la domanda di petrolio per timori di nuove restrizioni alle economie nazionali. Le piazze finanziare asiatiche registrano il calo più consistente da tre mesi. A Tokyo, l'indice Nikkei chiude in calo del 2,53% a 28.751,62 punti. A Hong Kong, l'indice Hang Seng cede il 2,34%, Shanghai perde lo 0,48% e Seul lascia sul terreno l'1,42%. 

Le cose non vanno meglio oltreoceano: per gli indici azionari statunitensi è un venerdì nero. Nella giornata conosciuta come Black Friday, che da' informalmente inizio alla stagione dello shopping natalizio, gli indici azionari statunitensi hanno vissuto il peggior giorno dall'ottobre 2020. Se il 'nero' dello shopping e' associato al traffico stradale generato dai consumatori, secondo una delle versioni sull'origine del nome, quello a Wall Street e' associato ai forti cali provocati dalla paura creata dalla nuova variante del coronavirus, che ha fatto registrare pesanti cali anche sui mercati finanziari in Europa e Asia.

Dopo la pausa per il Thanksgiving, oggi i mercati sono rimasti aperti solo fino alle 13 (le 19 in Italia). "Prenderemo una decisione sulle misure da adottare per i viaggi una volta che avremo piu' informazioni. Non ci sono al momento riscontri sulla possibilita' che la variante abbia raggiunto gli Stati Uniti" ha detto il dottor Anthony Fauci, massimo consigliere della Casa Bianca sul Covid-19. "La nuova variante ha delle mutazioni che stanno facendo aumentare le preoccupazioni" ha aggiunto Fauci, affermando poi che "non sappiamo ancora se la nuova variante sia resistente agli attuali vaccini".

L'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) attualmente consiglia ai Paesi di non limitare i viaggi e stima che ci vorranno ancora alcune settimane per comprendere il livello di trasmissibilita' e virulenza della nuova variante B.1.1.529. I rappresentanti degli Stati dell'Unione europea, pero', condividono la proposta della Commissione di attivare il freno di emergenza, sospendendo i voli dal Sudafrica e da alcuni Paesi limitrofi a causa della diffusione della variante. Il Dow Jones ha perso 905,04 punti (-2,53%), lo S&P 500 ha ceduto 106,84 punti (-2,27%), il Nasdaq Composite ha chiuso in calo di 353,57 punti (-2,23%). Per i tre indici, e' stata la peggior seduta dall'ottobre 2020. Il petrolio Wti al Nymex sta perdendo oltre il 12% a 68,84 dollari al barile.

In particolare, tutti e undici i settori sullo S&P 500 hanno chiuso in calo, a partire dall'energetico (-4%) e dal finanziario (-3,27%). Il tecnologico ha perso il 2,6%, mentre il sanitario, a lungo unico settore in positivo, ha chiuso in perdita dello 0,45%. In forte calo i titoli legati al settore viaggi e turismo: Carnival Corp., Norwegian Cruise e Royal Caribbean sono stati i peggiori sullo S&P 500, con cali rispettivamente dell'11%, 11,3% e 13,2%; United Airlines, Delta Air Lines e American Airlines hanno ceduto tra l'8,3% e il 9,6%, Boeing ha perso il 5,4%, Marriott International e Hilton Worldwide hanno ceduto il 6,4% e il 6,1%.

La paura di un rallentamento dell'economia ha pesato anche sui titoli bancari: Bank of America ha chiuso in calo del 3,9%, JpMorgan Chase del 2,8%, Goldman Sachs del 2,5%. Tra gli energetici, Occidental Petroleum ha perso il 7,2%, Chevron il 2,32%; male anche i titoli industriali legati all'economia globale, come Caterpillar (-4%) e Dow Inc. (-1,8%). All'opposto, sono saliti i titoli dei produttori dei vaccini contro il coronavirus, con Moderna in rialzo del 20,5%, il migliore sullo S&P 500, e Pfizer del 6,1%, e le societa' tech che maggiormente hanno beneficiato delle restrizioni per la pandemia, come Zoom Video (+5,7%) e Netflix (+1,12%). 

A Piazza Affari, che chiude a -4,6%, in evidenza Diasorin che chiude a (+5,55%) favorita dalla prospettiva di un nuovo balzo dei contagi, mentre Tim sul finale è scivolato sotto la parità (-0,72%), dopo che in mattinata si è tenuta a galla dalla prospettiva dell'Opa Kkr, oggi all'esame del consiglio del consiglio di amministrazione. Ondate di vendite su Unicredit (-6,9%), e Tenaris (-7,08%), con il prezzo del greggio in netto calo: il contratto consegna Gennaio sul Wti perde l'11,02% a 69,49 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Brent il 10,23% a 73,81 dollari al barile.

I timori che la nuova variante possa far scattare nuove restrizioni e far rallentare la ripresa hanno colpito i anche i titoli piu' ciclici come Stellantis -6,84% e Cnh Industrial -6,92%. La controllante Exor ha perso il 5,08%, quando Ferrari il 3,10%. Tra i piu' penalizzati anche Moncler -6,39% e Atlantia -5,66%, sulla scia del comparto viaggi europeo. Fuori dal segmento principale pioggia di vendite anche su Autogrill (-8,36%).

Penalizzato anche il lusso con Tod's in calo del 7,98%, Salvatore Ferragamo del 6,19% e Brunello Cucinelli del 5,06%. Deboli anche altri titoli del comparto moda come Aeffe -6,28% e la catena di fast fashion Ovs -7,08%

Limitati invece i danni anche per Inwit (-0,77%). Tra i titoli più difensivi ci sono Terna -1,4%, Snam -1,57% e Recordati -2,2%. Le vendite non hanno comunque risparmiato nessun settore: tra le banche, oltre a Unicredit, Banco Bpm -5,81%, Intesa Sanpaolo -5,75%, Mediobanca -4,66% e Bper -4,31%. Per quanto riguarda i petroliferi: Eni e' scesa del 6,23% e Saipem del 4,99%.

Infine, esordio incolore per Ariston Holding, che ha chiuso invariata +0,00 a 10,25, penalizzata dalla giornata nera per i mercati azionari mondiali.

Sul mercato dei cambi, la moneta unica ha riconquistato la soglia di 1,13 dollari e passa di mano a 1,1311 (1,124 in avvio e 1,121 ieri in chiusura) e 128,25 yen (128,37 e 129,3) mentre il dollaro-yen e' a 113,388 (114,2 e 115,35)

Titoli armaceutici europei in controtendenza: Diasorin chiude in rialzo del 5,5%

A Piazza Affari si salva solo il pharma: subito sugli scudi Diasorin, che chiude in rialzo del 5,5%. Secondo le prime dichiarazioni degli esperti questa variante potrebbe infatti mostrare alcune resistenze agli attuali vaccini. La prospettiva di una ulteriore risalita dei contagi e dell'aumento esponenziale della necessita' di tamponi e di trattamenti medici favorisce ovviamente determinati titoli del comparto farmaceutico, in particolare quelli concentrati sulla diagnostica del Covid come Diasorin.

Il titolo, con il balzo di oggi, consolida il recupero gia' in atto da alcune sedute e mette cosi' nel mirino quota 200 euro: poco piu' in la', attorno a 209 euro, c'e' il massimo storico registrato a maggio 2020, quando finito il primo lockdown la domanda di tamponi era iniziata a decollare. Sempre nel comparto farmaceutico, a Piazza Affari, Recordati limita le perdite a -1% (a 55,3 dollari) mentre in Europa a livello settoriale e' il migliore, limitando il passivo a -1,28%. 

In forte calo il petrolio

In forte calo anche i prezzi del petrolio sui mercati asiatici. I future sul greggio Wti cedono il 3,19% a 75,89 dollari al barile mentre quelli sul Brent lasciano sul terreno il 2,58% a 80,10 dollari al barile. A pesare sono i timori di un surplus di offerta globale nel primo trimestre a seguito di un rilascio coordinato di riserve di greggio tra i principali Paesi consumatori, coordinato dagli Stati Uniti, e le preoccupazioni per gli effetti della nuova variante Covid-19.

L'Opec ha avvertito che il rilascio delle riserve di greggio deciso dagli Usa in coordinamento con Cina, India, Corea del Sud, Giappone e Gran Bretagna, farà crescere di 1,1 milioni di barili al giorno il già previsto surplus di petrolio sul mercato nel 2022. Nel frattempo, alcuni membri del cartello petrolifero hanno riferito che il rilascio delle riserve strategiche potrebbe portare la coalizione a trattenere l'offerta di greggio a gennaio. Sui mercati valutari, la moneta unica si rafforza sul dollaro a 1,124 (da 1,121 dollari di ieri in chiusura) e vale inoltre 128,37 yen (da 129,3 yen) mentre il dollaro-yen e' pari a 114,2 (da 115,35). 

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