Economia
Crisi, la Banca centrale russa vede nero: tassi giù, contrazione Pil tra 8-10%

L'istituto di Mosca ha annunciato il taglio del tasso principale di 3 punti base, dal 17% al 14%, anticipando che ci potranno essere ulteriori ribassi nel '22
Il Pil calerà tra l'8% e il 10%, soprattutto a causa di fattori legati all'offerta, per poi iniziare a risalire gradualmente negli anni successivi
La Banca centrale russa vede nero sull'economia interna del Paese, annunciando nuovi tagli e contratture. Innanzitutto, l'istituto ha annunciato il taglio del tasso principale di 3 punti base, dal 17% al 14%, anticipando che ci potranno essere ulteriori ribassi nel corso dell'anno, per fare fronte al rallentamento dell'economia e al rialzo dell'inflazione.
La Banca centrale aveva inaspettatamente tagliato il tasso di riferimento al 17% all'inizio di aprile, dopo un aumento di emergenza al 20% nei giorni successivi all'invasione dell'Ucraina, il 24 febbraio scorso. Gli analisti da parte loro considerano possibile una riduzione fino al 10,5% nel corso dell'anno, specie se il rublo dovesse consolidarsi, cosa che contribuirebbe a limitare i rischi legati all'inflazione.
"Le dinamiche del tasso di cambio del rublo rimarranno un fattore significativo nel definire il percorso dell'inflazione e delle aspettative sull'inflazione", si legge ancora nella nota, in cui si anticipa che l'inflazione si attesti al 18%-23% nel 2022, ben al di sopra del target del 4%, che potrebbe essere raggiunto nel 2024. In aprile l'inflazione si è attestata al 17,6%.
La Banca centrale russa, inoltre, prevede che nel 2022 il Pil calerà tra l'8% e il 10%, soprattutto a causa di fattori legati all'offerta, per poi iniziare a risalire gradualmente negli anni successivi, grazie a una trasformazione strutturale: e' quindi atteso un rialzo del 4% del Pil nel quarto trimestre dell'anno prossimo, mentre per l'intero 2023 il Pil dovrebbe attestarsi in un range tra -3% e invariato. Nel 2024, invece, e' previsto un rialzo del Pil tra il 2,5% e il 3,5%.